Atelier, laboratori e officine Svelati i luoghi del "fare"

Domani e sabato la kermesse dell'artigianato e della fabbricazione digitale: 100 botteghe e 9 percorsi tematici

«Manifatture aperte» concede il bis e raddoppia. Dopo il successo della prima edizione, con oltre 5mila visitatori in un solo giorno, la manifestazione promossa dal Comune e curata da NeMa - Rete Nuove Manifatture, che apre le porte dei «luoghi del fare», torna venerdì e sabato in una nuova veste: le giornate diventano due e gli spazi che aderiscono, l'anno scorso una settantina, ora superano il centinaio fra atelier, laboratori, officine, botteghe, fabbriche, makerspace e scuole di formazione a Milano e hinterland. Ricchissimo il calendario di visite guidate ed eventi per scoprire gli spazi e incontrare i protagonisti di manifattura, artigianato e fabbricazione digitale.

Dall'antica bottega orafa (come Merzaghi, in via dei Piatti dal 1870) alla sartoria specializzata in capi all'avanguardia, tecnologicamente evoluti e rigorosamente sostenibili come i denim di Candiani (Cinque vie), dalla storica fabbrica di argenteria (Ganci, in Porta Romana) ai laboratori digitali (la manifattura additiva di Superforma-Wasp Hub, in Darsena), dalla legatoria di prestigio (Conti Borbone, in corso Magenta) alle carte da parati d'autore (Jannelli e Volpi, nella nuova avveniristica sede di Tribiano), i milanesi si scoprono ancora curiosi di toccare con mano e vedere con i propri occhi i posti dove «nascono le cose», in uno speciale connubio fra tradizione e tecnologia 4.0: bulloni, pinze e tenaglie accanto a stampanti 3D, frese cnc, plotter e tagliatrici laser. Non mancano le «chicche», come l'officina in cui si dipingono tavole da surf artigianali (Skullwave di Villapizzone), i gioielli in plexiglass di Adreani (via Mangiagalli), le chitarre in alluminio preferite dai grandi musicisti (Noah a Lambrate) o gli abiti da sposa in tessuto naturale (Samanthakhan Tihsler, Dergano). E perché non andare alla scoperta degli otto semplici tubi che, uniti insieme, fanno una bicicletta? Basta «pedalare» fino a Corvetto e parlare con gli esperti di Bicebicycles. Che ne dite poi di lasciarci rapire dal fascino della marionetta contemporanea al Laboratorio Fontanili in zona Ripamonti? Ci sono attività che si tramandano da generazioni, come i Cagliani, restauratori a Isola dal 1936, accanto a «Comunità tecnologiche» figlie del nuovo millennio (WeMake, a Gorla). Al Gallaratese, poi, il connubio fra tradizione e modernità fa scuola: Super, Scuola Superiore di Arti Applicate del Castello Sforzesco, apre i suoi atelier all'avanguardia. Nove in tutto i percorsi tematici, fra botteghe d'arte, officine di passioni, nuove tecnologie industriali, teatro (con i Laboratori Scala Ansaldo), fabbriche del design, quartieri, sostenibilità, impatto sociale e manifattura al femminile.

Non è una novità, del resto, che anche la Milano «in rosa» sia legata a doppio filo all'alto artigianato e ai mestieri, nel senso più nobile del termine. Opening giovedì 28 dalle ore 18,30 presso Base Milano, headquarter della manifestazione (programma completo su www.manifattureaperte.it).

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