Basket, tremenda voglia di far crescere i giovani

Basket, tremenda voglia di far crescere i giovani

Un piccolo grande uomo tra due giganti. Ma Don Antonio Mazzi, in mezzo a due monumenti del basket come Dino Meneghin e Vittorio Gallinari, non sfigura, e non perchè per le foto di rito scherzosamente sale su una sedia per mettersi «a livello». Anzi è proprio da una sua idea che è nato il progetto «Tremenda voglia di vivere...il basket» presentato ieri alla Fondazione Exodus creata 30 anni fa dal sacerdote insieme alla Fondazione Centri Giovanili dove fanno sport migliaia di giovani.

Un progetto che coinvolgerà oltre 3 mila ragazzi dagli 11 ai 17 anni del Csi e degli oratori, con tre tappe principali: tra marzo e aprile 14 incontri col campione in giro per l'Italia, autentiche feste di sport, divertimento e condivisione; un contest social da subito attivo attraverso Facebook dove gli internauti potranno sfidarsi a colpi di post, foto e video che pubblicheranno con l'hastag #TremendaBasket. E per finire i 70 ragazzi che avranno pubblicato i contributi più interessanti potranno vivere a giugno, nella sede Exodus di Cavriana (Mantova), il «Gallo Day», una giornata speciale in compagnia di Danilo Gallinari, grande ex dell'Olimpia Milano e stella Nba dei Denver Nuggets. A credere in questa iniziativa con Don Mazzi anche il presidente del Csi Massimo Achini e soprattutto la famiglia Gallinari, dal padre Vittorio campione di basket negli anni '80 e ''90, quando con Dino Meneghin a Milano vinse tutto quello che c'era da vincere, ai figli Federico e Danilo. Un progetto che accende i riflettori sul basket non solo come sport agonistico, ma principalmente come disciplina capace di creare aggregazione, spirito di gruppo e di veicolare valori fondamentali per la crescita dell'individuo come impegno, sacrificio, amore, amicizia, passione e lealtà.

Da qui, appunto, la «Tremenda voglia di vivere» che ogni giovane deve avere, perchè disagio e cattive compagnie siano tenute alla larga.

«Partiamo dal basso, solo le cose piccole possono cambiare il mondo, dobbiamo fare squadra perchè con l'amicizia dobbiamo recuperare i giovani e cancellare l'immagine di quelli col mitra in mano che ammazzano» l'accorato messaggio di Don Mazzi al quale ha risposto Gallinari da Denver (attualmente è infortunato, reduce da un'operazione al menisco) dove il figlio d'arte racconta la sua scalata al basket mondiale partendo dai campetti degli oratori e dà appuntamento per la grande giornata del «Gallo Day».

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