Bernardo ci ha preso gusto: "Milano tornerà a sorridere"

Il candidato si presenta, presto programma e squadra. "Questa dev'essere davvero una città che ascolta tutti"

Bernardo ci ha preso gusto: "Milano tornerà a sorridere"

«Non ho paura di correre per 100 giorni, e non ho paura di farlo nei successivi 5 anni». Luca Bernardo ci ha preso gusto. Ieri il candidato sindaco del centrodestra si è presentato alle Stelline insieme ai leader dei partiti che lo sostengono. Ha annunciato - a breve - la definizione di programma e squadra, ha aperto la sua pagina social, ha stretto patti elettorali e - pur senza alzate di toni o cadute di stile - ha incalzato Beppe Sala, il sindaco uscente, anzi «l'ex sindaco» come l'ha chiamato con gusto, invitandolo a non usare più il Covid per polemiche politiche.

«Oggi a Milano è iniziata ufficialmente la mia corsa alla guida della città - ha annunciato - Insieme possiamo fare un passo avanti verso una Milano più efficiente, più funzionale, più sicura, più bella, più pulita. Insieme, ci prendiamo cura di Milano». Eccolo, lo slogan presentato insieme al simbolo, un Duomo stilizzato con pennellate colorate sopra il motto elettorale. Ha parlato un po' anche da medico, Bernardo, primario di pediatria al «Fatebenefratelli», facendo capire quanto e come la sua esperienza professionale e umana possa dargli quel qualcosa in più. La capacità di ascolto, per esempio, quella che in questi anni a Milano è mancata. E prima dell'ascolto c'è il silenzio, come quello che ha osservato a metà del suo intervento. «Sono stato in silenzio per qualche secondo - ha spiegato - perché, come è stato ricordato, ho lavorato nell'emergenza Covid togliendomi i gradi perché quando c'è la malattia non gradi ma ci sono solo le persone e la loro guarigione che è la cosa più importante».

La sinistra non ha ascoltato i bisogni dei cittadini, di tutti, e quando doveva agire per difenderli è rimasta zitta. «Ho osservato qualche secondo di silenzio - ha aggiunto ancora Bernardo - perché a Milano in questi 5 anni c'è stato silenzio verso i più deboli, i bambini e le donne", mentre invece la giunta Sala ha preferito la via del green alla moda».

«Siamo già partiti con la squadra e col programma, a breve lo presenteremo». «La sicurezza rappresenta la priorità sotto vari punti di vista» ha annunciato, rinviando invece la scelta del vicesindaco: «Ritengo che debba essere una scelta dei partiti insieme». «Abbiamo la fortuna di essere molto solidi», ha aggiunto - I nostri progetti non sono per l'oggi e il domani ma per il 2030 e oltre».

«Luca Bernardo è una persona che credo interpreti nel modo migliore quello spirito ambrosiano a cui tutti guardiamo» - ha detto il governatore Attilio Fontana, introducendo l'evento - ma è anche «una persona concreta che farà le cose, non le annuncerà, ma le farà».

E durante l'intervento del coordinatore azzurro Antonio Tajani, a sorpresa è intervenuto al telefono il presidente di Forza Italia, Silvio Berlusconi, fondatore del centrodestra e artefice, anche da candidato, delle affermazioni elettorali della coalizione in città: «Il professor Bernardo è un grande uomo di scienza, un grande organizzatore, attento al sociale - ha detto - Lo abbiamo voluto tutti insieme, dopo una attenta e approfondita del candidato migliore». Il fatto, ha precisato Berlusconi, «che la scelta sia caduta proprio su un pediatra ha anche il valore di un simbolo: un pediatra è una persona che ha dedicato la sua vita ai bambini, alle generazioni del domani».

Polemicamente assente Giorgia Meloni, leader di Fdi, rappresentata dalla coordinatrice regionale Daniela Santanchè, che ha confermato la fiducia in Bernardo, dando voce al malumore del suo partito per questioni di rapporti politici nazionali. Deciso a minimizzare Matteo Salvini, che ha costruito un intervento giocato sui rimandi fra la sua città e le questioni della politica nazionale, dal ddl Zan alla giustizia: «A Milano - ha detto il leader leghista - si riparte dalle periferie dimenticate da Palazzo Marino, dai lavori pubblici fermi.

C'è una Giunta che per troppo mesi si è seduta litigando: manca lo stadio, i nuovi scali ferroviari, un'idea di città, soprattutto manca attenzione alle periferie. Sala è stato il sindaco del Salotto e della Galleria, ma Milano sono anche i quartieri di periferia che sono stati dimenticati in questi anni».

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