Sala comincia a dar segni di nervosismo, e Bernardo prosegue la sua repentina «full-immersion» nella campagna elettorale. A due mesi dal voto, il primario candidato del centrodestra comincia a prendere le misure con la sua nuova dimensione pubblica, e il sindaco uscente dà la sensazione di non essere così sicuro di sé e del suo risultato.
Se c'è una cosa che tutti sanno è che Sala non aveva esperienze istituzionali prima di conquistare la fascia tricolore nel 2016. E se c'è una cosa che nessuno direbbe è che abbia brillato nella gestione della drammatica emergenza che un anno e mezzo fa è scoppiata col Covid. Per queste ragioni, suona come una «stecca» l'attacco che l'attuale inquilino di Palazzo Marino ha rivolto al suo sfidante, che finora si è contraddistinto per i toni signorili della campagna. «Non possiamo certo permetterci di far fare l'apprendistato a Bernardo» aveva già detto Sala tre giorni fa, in un'intervista alla Stampa. E questo affondo dev'essergli piaciuto. Ieri infatti lo ha ripetuto nel corso della presentazione della campagna del suo assessore Pierfrancesco Maran. Stesso, concetto, stesse parole: «Non possiamo lasciare spazio all'apprendistato di nessuno in un momento storico così delicato».
Ma a dire il vero, in un momento «così delicato», Milano era guidata da un sindaco (lui) che - pur potendo vantare una notevole esperienza tecnica nella macchina amministrativa, prima di Palazzo Marino e poi dell'Expo - purtroppo non ha saputo caricarsi la città sulle spalle, tradendo un innegabile disorientamento, e mostrandosi non all'altezza dei grandi primi cittadini popolari e riformisti della storia di Milano, quelli che hanno dato il meglio di sé nei momenti della ricostruzione, quelli a cui un sindaco di sinistra, come lui, dovrebbe rifarsi per ragioni di collocazione politica.
Bernardo ha replicato col suo stile: Sala - ha detto - «non offende tanto il sottoscritto ma i lavoratori». E due veterani di Palazzo Marino, come Fabrizio De Pasquale e Riccardo De Corato, interpretano questa caduta di stile polemica di Sala come un segno di irritazione. Per il capogruppo azzurro, il sindaco «ha perso contatto con la realtà». «Comincia a sparare su Luca Bernardo perché dopo 5 anni di governo c'è molto malcontento e diffidenza verso il suo operato».
E in effetti, i sondaggi danno Sala in lieve vantaggio su un avversario che è appena entrato nell'agone elettorale. Uno degli ultimi, quello Demopolis per «Milano Today» - testata non certo ostile a Sala - ha attestato che Bernardo «tallona» il sindaco uscente con una forbice che nella parte alta supera il minimo di Sala (46 a 43).
«Bernardo - ha detto ancora De
Pasquale - non ha bisogno di alcun apprendistato perché è uno stimato dirigente pubblico abituato a confrontarsi con i bisogni delle classi meno agiate, con la povertà, con le emergenze sociali. Non possiamo dire così di Sala».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.