Dopo borse e cinture nei mercati spuntano gli ortaggi abusivi

Da via Calvi a Benedetto Marcello l'allarme degli ambulanti Maghrebini e cingalesi vendono merce low cost e senza controlli

Dopo borse e cinture nei mercati spuntano gli ortaggi abusivi

Non ci sono solo le bancarelle di borse e cinture firmate. A Milano si sta facendo strada una nuova forma di abusivismo, che coinvolge i generi alimentari. Protagonisti sono soprattutto cittadini cingalesi e maghrebini, che si confondono fra gli ambulanti regolari dei mercati all'aperto e vendono frutta e verdura low cost, a prezzi molto più bassi rispetto a quelli ordinari. Sono tantissimi i mercati coinvolti da questo fenomeno, come hanno denunciato gli stessi esercenti.

C'è, per esempio, quello di via Calvi, dove le persone che vendono prodotti autorizzati sono arrabbiatissime. Raccontano che gli extracomunitari normalmente scelgono diversi incroci della strada. E qui vendono frutta e verdura a uno o due euro al chilo. Peccato che i prodotti non abbiano sempre un aspetto sano e che, soprattutto, non abbiano una provenienza certificata. «Spesso sono già appassiti e rovinati. Ci siamo più volte rivolti al Comune per chiedere un numero maggiore di pattuglie della polizia locale a vigilare - raccontano -. Ma i vigili sono sempre pochi e nella maggior parte dei casi arrivano quando il mercato e già aperto ed è quindi più difficile fermare queste persone».

Ma non è solo via Calvi sotto osservazione. Il fenomeno riguarda anche piazza Martiri, via Benedetto Marcello, via Valvassori Peroni, via Eustachi e via Moretto da Brescia. Mercati frequentati ogni giorno da migliaia di cittadini ignari di finire davanti alla bancarella sbagliata. L'allarme riguarda due fronti. Da una parte esiste un problema di salute pubblica e di sicurezza alimentare, visto che arance, mandarini, limoni e verze sono commercializzati già lavati, in dubbio stato di conservazione e senza alcuna certificazione.

Ma a preoccupare è anche la concorrenza sleale, che rischia di penalizzare i commercianti che rispettano la legge. «Chiediamo al Comune di mettere immediatamente fine a questa pratica illegale, che mette in ginocchio noi e rappresenta un pericolo per la salute dei cittadini - prosegue un ambulante di via Benedetto Marcello -. Se io vendo un chilo di arance a tre euro e il mio vicino a uno, è ovvio che la gente scelga lui. Senza sapere che la mia frutta è sicura e certificata. La sua rappresenta, invece, un potenziale rischio».

Da parte sua, il comando dei vigili fa sapere che l'unità anti abusivismo composta da 50 agenti lavora ogni giorno, allontanando centinaia di commercianti illegali, sequestrando la loro merce e denunciandoli. Ma evidentemente questo sforzo non è ancora sufficiente.

«Chiediamo che i vigili vengano al mercato la mattina presto, quando montiamo le bancarelle e non c'è ancora la folla dei clienti. È il momento migliore per accorgersi davvero di quello che succede», invocano gli ambulanti. Che nel frattempo aspettano che Palazzo Marino dia loro una risposta concreta.

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