Brassaï, scatti d'autore sulla Parigi del '900

Brassaï, scatti d'autore sulla Parigi del '900

Baci dalla Ville Lumière. Dopo quello arcinoto di Robert Doisneau, celebrato nelle sale di Spazio Oberdan, una nuova joint venture con l'Ambasciata di Francia e la Fondazione Alinari porta a Milano la storia di un altro grande fotografo del Novecento, Brassaï. «Pour l'amour de Paris» è il sottotitolo dell'antologica appena inaugurata a Palazzo Morando che raccoglie oltre 260 fotografie originali del fotografo originario della Transilvania ma naturalizzato a Parigi. La mostra racconta la storia di una grande passione, cominciata alla metà degli anni Venti, e che ha visto Brassaï immergersi nell'humus prolifico di una grande capitale culturale popolata da artisti e intellettuali di tutto il mondo, epicentro delle grandi avanguardie europee. Erano gli anni dei salotti di Gertrude Stein, del primo Picasso, ma anche del Surrealismo e le sue sperimentazioni mediatiche, tra il cinema di Buñuel e i rayogrammi dadaisti. Fu proprio Doisneau che, assieme a Prevert, lo introdusse in quel mondo sfavillante che divenne materia prima per i suoi reportage. Così come per Doisneau, il suo obbiettivo appassionato immortalò la città della Senna in tutte le sue forme e i abitanti. Dalle scorribande notturne al quartiere latino, ora alle grandi panoramiche dall'alto di Notre Dame. Nè stereotipi nè retorica in quegli scatti che riprendevano piccoli artigiani al lavoro, o una coppia in un caffè o i passanti assorti davanti alle vetrine degli Champs Élysées. In fondo, ciò che davvero stava a cuore a questo maestro del Secolo breve era, come egli stesso dichiarò, «lo spirito di ogni quartiere di Parigi: la folla elegante di rue de Rivoli, i passanti davanti ai negozi dei Grands Boulevards, i carbonai lungo la Senna a Bercy, ma anche l'imponenza dei monumenti, la torre Eiffel, l'Arco di Trionfo e soprattutto Notre-Dame e i suoi doccioni zoomorfi che rappresenta di giorno, come di notte. Così, da qualsiasi lato si guardi il suo lavoro, vi si ritrova Parigi, sempre Parigi».

La mostra, curata da Philippe Ribeyrolles, nipote di Brassaï e gestore dell'omonimo Archivio (Estate Brassaï), è corredata da un ciclo di seminari a Palazzo Morando e una retrospettiva cinematografica, proposta dall'Institut français Milano presso la propria sala cinema nella sede di Corso Magenta 63, con proiezioni a ingresso libero il 31 marzo e il 14 e 21 aprile 2015, sempre di martedì alle ore 20.

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