Calciobalilla, c'è una città che gioca

Calciobalilla, c'è una città che gioca

«Col gancio non vale...». Quante volte è successo all'oratorio o in latteria di discutere durante una sfida di calciobalilla su un gol «rubato» con un passaggio tra i tre attaccanti? Sfide all'ultima rete, minitornei, partite infinite nel bar vicino al liceo magari bigiando qualche ora di scuola. É la magia del «biliardino», due contro due, fino all'ultima pallina. Il contropiede, la difesa, l'attacco e il rumore sordo del gol. Cento lire per giocare. Ora un euro o 50 centesimi a seconda delle gettoniere ma dopo aver tirato il pomello la musica è quella di sempre. Inconfondibile. Perchè il biliardino, nonostante gli anni, i videogames, la play o le slot è vivo e vegeto e sono tanti gli appassionati in città.
«Beh intanto non si aspetti di trovare un calciobalilla in un bar del centro- spiega Bruno Corso presidente del comitato regionale della federazione- Occupano spazio, lo sottraggono ai tavolini e non rendono economicamente. E poi la gente in centro ci viene per lavoro non ha certo il tempo di mettersi a giocare. Ma se solo va nei locali delle periferie, nei circoli o negli oratori il calciobalilla lo trova eccome...».
Sfidano il tempo. Quello classico è con quattro stecche per giocare due contro due ma ce ne sono anche con sei stecche per sfide da tre contro tre o addirittura da 11 contro 11. Le righe del campo, gli omini colorati e il pallottoliere per segnare i punti e, tanti anni fa, nei quattro angoli anche un piccolo posacenere per chi fumava. Ci si sfidava con chi capitava e ci si giocava di tutto: caffè, pizza o bevuta. «E succede ancora adesso- spiega Corso- Anche se ormai il calciobalilla è diventato uno sport vero con tanto di campionati nazionali e anche mondiali che lo scorso anno si sono disputati a Nantes dove l'Italia è arrivata terza. Siamo molto forti nel gioco al volo mentre facciamo più fatica nelle gare dove vengono ammessi i ganci. Lì i più forti di tutti sono i tedeschi e i belgi che possono contare su Frederic Collignon che è il Pelè del calciobalilla».
Da noi si gioca e ci si allena in quasi tutte le città, soprattutto nei circoli. Tra i più forti ci sono quello di Roma ma anche i valdostani del Saint Vincent che hanno gli sponsor e quindi possono schierare i campioni più forti. Milano sta crescendo. Lo scorso anno è arrivata terza nel suo campionato ed è salita di categoria. Il punto di ritrovo è a Pioltello dove i soci del Bamm Fossbal Club Milano si danno appuntamento due sere alla settimana per giocare ma soprattutto per divertirsi. «Organizziamo sfide e tornei - spiega Corso- ma quello di ritrovarsi davanti ad un calciobalilla è soprattutto il modo per passare una serata e divertirsi. Stiamo pian piano diventando sempre più numerosi e quest'anno contiamo di raccogliere nel nostro circolo almeno 150iscritti. Tra l'altro mi sono arrivatre richieste di creare sedi del nostro movimento anche a Lissone, Lodi e Pandino. Chi viene a giocare sui nostri 8 biliardini? Un po' tutti, Ci sono ragazzi, pensionati ma anche molte donne». Domenica nel circolo Cardinal Martini di Pioltello è andata in scena una tappa del campionato regionale a punti. Si è giocato sul biliardino col piano in vetro nella specialità al «volo» e su quello col fondo in legno per la specialità «ganci».

Gare secche dove si vince a sette. «Quanto dura una partita? Non c'è una regola- spiega Corso- Dipende dal livello degli sfidanti. Pensi che una volta in un torneo a cui ho partecipato il primo gol lo abbiamo fatto dopo sette minuti...».

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