LA CITTÀ IMPOSSIBILE

Un mega polo destinato al lavoro, alla ricerca, all'università. È stato voluto dalla Provincia e realizzato su un'area di 71mila metri quadri fra via Soderini, D'Alviano e Strozzi. I lavori, cominciati nel 2008, sono terminati tre anni fa con l'edificazione del super centro di eccellenza – con spazi congressuali e museali per mostre, convegni e laboratori, e un anfiteatro - che il quartiere ha accettato, seppure con parecchie resistenze, perché avrebbe dovuto portare benefici a tutta la zona. Sotto forma di un bellissimo parco, con tanto di percorsi d'acqua, grande ben 11mila metri quadrati. A disposizione di tutta la cittadinanza. Il giardino è stato completato come il resto dell'opera. Peccato che non sia mai stato aperto. E che non possa essere utilizzato da nessuno.

Sulla questione si sta battendo la Lega che, nel consiglio di Zona 6, a breve presentarà una mozione per chiedere conto di questo spreco di denaro pubblico. Perché l'opera nel suo complesso è costata svariati milioni di euro. Serviti anche per la realizzazione di questo giardino fantasma. «Il progetto della Provincia, che risale all'amministrazione di Filippo Penati, dopo tante critiche era stato accolto con favore del quartiere proprio grazie a questo parco – spiega il rappresentante del Carroccio, Carlo Goldoni -. Non capiamo perché a distanza di quasi tre anni sia ancora chiuso e inaccessibile». Con il rischio che le strutture cadano nel degrado. «Per ora viene effettuata un po' di manutenzione ordinaria. Ma non ha senso che il parco resti chiuso», prosegue.

E non finisce qui, visto che il progetto prevedeva anche la realizzazione di un bosco, anche questo aperto al quartiere. «Anche questa parte è rimasta chiusa – prosegue Goldoni -. I cittadini si lamentano perché loro questo polo dell'innovazione non l'avrebbero voluto. Pensavano che avrebbe portato troppo cemento. Poi, piano piano, hanno cambiato idea quando nel progetto è stato inserito anche il parco. Adesso ci troviamo nella situazione che il cemento è arrivato puntuale, mentre il giardino è sigillato».

Per il momento dalle istituzioni competenti non arriva nessuna risposta. Per questo la Lega è intenzionata a presentare un'interrogazione. «Vogliamo sapere cosa impedisca di aprire ai cittadini uno spazio che era stato pensato apposta per loro, e quanto denaro pubblico è andato in fumo in questi tre anni – conclude Goldoni -. Il parco è completato, basterebbe solo inaugurarlo per renderlo accessibile a tutti. Invece tutto resta fermo e i cittadini godono solo del cemento e dei palazzoni».

All'avvio dei lavori, l'allora presidente della Provincia Penati aveva parlato di questo polo come di uno «spazio aperto, fondamentale per una città che si avvia a ospitare Expo 2015». Adesso all'esposizione mancano solo cinque mesi, e di aperto c'è poco o nulla.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica