Una «città di M.» e un'Italia in Fuorigioco

Al Parenti parodia di una battaglia calcistica. All'Arcimboldi Finardi e «I Magnifici 7»

Antonio Bozzo

Una volta, a questa altezza d'anno c'era poco da vedere a teatro. Per fortuna non è più così. Mentre il caldo si fa sentire, qualcosa di interessante debutta. Cominciamo dall'Elfo Puccini, che propone in Sala Fassbinder dal 5 al 16 giugno Fuga in città sotto la luna, tratto da due testi, di Tommaso Landolfi («Favola») e Boris Vian («Il lupo mannaro»). Cristina Crippa dirige e va in scena, con Gabriele Calindri. «Sono una cagna umana, troppo umana - ha detto Crippa - non ho nome ma parlo e scappo in una città del sud. Fino a quando incontro un'altra creatura, un lupo mannaro. Non un mostro: un lupo gentile, un umanlupo. La mia fuga insegna l'innamoramento e la felicità, diversa per ogni essere». Agli Arcimboldi, inizia dal 6 giugno il format I magnifici 7, incontri curati da Enzo Gentile e imperniati sulla storia di due anni significativi: 1967 e 1977. Anni ai quali è dedicata la mostra nel foyer, che inaugura sempre il 6 giugno: dischi, fotografie, documenti e gadget ci trasmettono lo spirito di due periodi turbolenti che avrebbero seminato ribellioni e sogni. Martedì alle ore 19 nel foyer si parte con una festa alla quale partecipano Enrico Ruggeri, Carlo Cialdo Capelli, Fabio Concato, Eugenio Finardi, Gaetano Liguori e Andrea Tarquini. Mercoledì 7 toccherà ad Alberto Fortis e Omar Pedrini; la rassegna prosegue fino al 13 luglio. Dal 5 all'11 giugno Alfredino-L'Italia in fondo al pozzo ci farà rivivere l'agonia del bambino inghiottito dalla terra a Vermicino nel giugno del 1981 e i molti tentativi fatti per salvarlo. Quella tragedia segnò anche, vista la copertura mediatica (il presidente Pertini si recò in visita al pozzo), la nascita della TV del dolore, che ancora oggi tiene banco dal piccolo schermo. Lo spettacolo del Libero ha la regia di Serena Piazza ed è intepretato da Fabio Banfo. Al Gerolamo, lo storico teatrino tornato operativo, il 6 e 7 giugno vedremo Qui città di M., di Piero Colaprico, con regia di Serena Sinigaglia. In scena, Arianna Scommegna, attrice sulla quale Colaprico ha cucito, utilizzando il genere del romanzo giallo, le sue riflessioni su una città dura (dietro la M. c'è ovviamente Milano) dove valgono soltanto gli affari. Da vedere anche adesso che Milano è da tutti omaggiata per il vero o presunto Rinascimento culturale. Al Parenti va in scena Fuorigioco, di Lisa Nur Sultan, con regia di Emiliano Masala. Una partita di calcio, la semifinale degli Europei 2012 (Italia-Germania, mica bubbole), è il pretesto per raccontare i nostri anni feroci, a partire da un anonimo palazzo dove qualcuno vuole godersi una battaglia calcistica.

Al Teatro Verdi, un assalto di Pirati in prima nazionale, dal 6 al 10 giugno. Da un'idea di Gianluca De Angelis, ecco le avventure di una banda di bucanieri e filibustieri tutta da ridere. Lo spettacolo, in sessanta sketch, è nato da laboratori tenutisi a Zelig Cabaret durante l'ultima stagione.

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