Don Davide Milano, dal 1 luglio è il nuovo prevosto di Lecco. Come si sta organizzando per ripartire con le celebrazioni liturgiche?
«Dal momento che devo gestire la basilica di San Nicolò che può ospitare fino a 2000 persone in tempi normali diciamo, e altre quattro chiese, volendo rispettare completamente le norme sanitarie, mi sono avvalso della collaborazione di un Covid manager. Mauro Masic, responsabile della sicurezza in una multinazionale, come volontario mi sta aiutando a gestire la riorganizzazione delle celebrazioni eucaristiche, al via da questa mattina».
Quindi è una cosa piuttosto complessa...
«Beh c'è un discorso di tutela della salute dei fedeli tutti e anche di responsabilità. Noi tutti dobbiamo fare in modo che le funzioni religiose si possano svolgere nella massima sicurezza e tranquillità di tutti. Per esempio, una delle mie chiese non ha i requisiti per poter svolgere le funzioni e quindi rimarrà chiusa. Poi ci sono i volontari che mi aiutano nelle operazioni pre e post funzione, dall'accompagnamento dei fedeli lungo il percorso alla panca all'uscita evitando gli incroci. Abbiamo fatto dei segni per terra per poter mantenere il distanziamento sociale mentre si aspetta di entrare, il percorso da seguire per uscire, a dove sedersi: tutti i posti sulle panche sono stati contrassegnati. L'ultimo fedele a entrare si siederà, per esempio, nei banchi in fondo e sarà il primo ad uscire proprio per evitare che le persone si incrocino».
Il Protocollo tra Cei e Ministero non prevede l'obbligo di misurare la febbre ai fedeli in ingresso, ma vieta loro di entrare in chiesa.
«Noi seguiamo alla lettera le indicazioni, che sono state avvallate dall'Istituto Superiore di Sanità, io ai miei parrocchiani che mi chiedono consigli, soprattutto quelli più fragili o anziani chiedo anche se la sente di uscire per venire a messa? Non è fondamentale la puoi anche seguire in televisione se non sei sicuro di sentirtela o sei preoccupato. Gli italiani hanno dimostrato un grande senso di responsabilità in generale e credo che sia necessario fare le cose con calma».
In televisione? Le messe si possono anche prenotare? Gli anziani magari non hanno tutta questa dimestichezza con la tecnologia.
«Se è per questo sono più tecnologici di me! Comunque invitiamo a prenotare, ma non è necessario.
Non solo, io trasmetto da mesi la messa domenicale alla tv locale e si può vedere in streaming, ma questo vale per tutte le chiese, sul sito della Diocesi. L'aspetto più importante è la responsabilità in questo periodo e la cautela».
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