Concerti e spettacoli ricordando la Shoah

Alla Casa della cultura i dati esclusivi sull'antisemitismo anche su Facebook

Il memoriale della Shoah a Milano
Il memoriale della Shoah a Milano

Quando nel 1999 uscì «La vita degli animali» di J.M. Coetzee fece discutere il paragone spinto dello scrittore premio Nobel: l'indifferenza nei confronti dei lager nazisti è la stessa che l'odierna civiltà riserva ai lager dove sono macellati migliaia di animali. Gli ebrei sono stati animali. Nessun'altra città in Europa testimonia più di Milano la tesi di Coetzee attraverso il Binario 21 della stazione Centrale, memoriale unico della Shoah, dove i vagoni merci sono la prova che le famiglie milanesi vennero deportate come bestiame. In questi giorni il Memoriale è a entrata libera. La memoria di questo 27 gennaio 2016 significa semi di cultura, di vita, di ragione in città, affinché nessun uomo, in quanto animale illuminato di anima, con la pretesa di sentirsi un essere superiore non tratti più nessuno come un oggetto inanimato. E' un filo sottile il concetto, complesso da portare a galla tanto che da lunedì scorso alla casa della Cultura in via Borgogna 3 il centro di Documentazione Ebraica Contemporanea in collaborazione con la Comunità Ebraica milanese si sta discutendo sul «Rapporto nazionale sull'antisemitismo» con uno speciale focus su Facebook. Il filo rosso dell'indifferenza lega lo sterminio degli armeni a quello ebraico e cuce le responsabilità italiane in Grecia e Libia nello sterminio con la connivenza delle popolazioni locali. Domani alle 11 verranno diffusi dati fino ad ora riservati agli addetti ai lavori. A proposito di filo oggi alle 15 all'interno del campo regolare di via Chiesa Rossa 351, la comunità rom inaugura un monumento alla memoria del Porrajmos, lo sterminio di rom e sinti nei campi di concentramento.Alle 10.30 l'associazione Figli della Shoah promuove gli incontri con i sopravvissuti: Liliana Segre all'Arcimboldi, Goti Bauer alla scuola ebraica, Franco Schonheit al conservatorio Verdi. Si fanno quasi da eco in città gli appuntamenti delle 18. Alla biblioteca di via Valvassori Peroni 56 c'è Esther Fintz Menascé. Nella Sala del Grechetto della Sormani si parla di resistenza ebraica in Italia. Allo City Art di via Dolomiti 11 si può assistere al racconto della deportazione di Giovanni Mondoni, «Da viale Monza a Mauthausen». Al museo del Risorgimento si tiene la lezione-concerto «Musica perseguitata.

Sommersi, esiliati, salvati» a cura dello Spazio Europeo della Memoria Musicale del Verdi, dove alle 20 inizia il tradizionale concerto con gli interventi di Alessandro Melchiorre, direttore del conservatorio, Ferruccio de Bortoli, presidente della Fondazione Memoriale della Shoah, e Rav Alfonso Arbib, rabbino capo della Comunità Ebraica. Al teatro della Cooperativa va in scena «I me ciamava per nome: 44.787 Risiera di San Sabba», spettacolo di Renato Sarti sull'unico lager nazista in Italia con forno crematorio, il lager di Trieste.

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