In ebraico Tel Aviv significa «la collina della primavera», un luogo mitico citato in un passo del Libro di Ezechiele, risalente circa al VI secolo a. C. Oggi invece la più affollata città di Israele sta vivendo un'ininterrotta primavera che ha poco di metafisico, e molto di mondano, nel senso letterale dell'aggettivo. È come se sul viale e sulle spiagge del Tayelet, il lungomare frequentato giorno e notte, ma anche tra gli edifici in stile razionalista e i grattacieli dei centri direzionali si avvertisse un piacere dello stare al mondo, della vita come dato fisico, primario, che viene persino intensificato dagli echi dei conflitti che circondano e talvolta lacerano la metropoli. «L'andatura delle ragazze inconsapevoli della loro bellezza, l'allegria dei gay appartenenti alla comunità più aperta del mondo, le infinite discussioni sugli argomenti più vari, coperte all'improvviso dalla musica altissima proveniente dalle auto che sembrano non fermarsi mai»: questi e altri aspetti (rievocati in un bel testo di Andrée Ruth Shammah) di una realtà «costretta dalle circostanze a reinventarsi quotidianamente» fanno scaturire traboccanti Energie da Tel Aviv, come si intitola la manifestazione dedicata alla danza, alla musica e al teatro creati dai gruppi attivi nella città mediorientale, che si terrà al Franco Parenti dal 10 al 17 ottobre e avrà ulteriori sviluppi nel maggio del 2014.
Il festival (realizzato grazie alla partnership fondamentale di ENI e alla collaborazione della Fondazione Italia-Israele per la Cultura e le Arti, e curato dalla Shammah insieme con Gianni Gualberto Morelenbaum) si aprirà giovedì con Gold fish, lo spettacolo ideato dai coreografi israeliani più noti a livello internazionale, Inbal Pinto & Avshalom Pollak, che la critica ha definito «un gioiello in cui si mescolano teatro e danza, un trionfo dell'immaginazione sul reale per un pubblico di tutte le età». Domenica 13 il Parenti ospiterà un doppio debutto. Alle 16.30 lo Tziporela Ensemble metterà in scena Tziporela Worldwide, un irriverente, demenziale, spassoso collage di brevi e fulminanti sketch che resterà in cartellone fino al giorno successivo. Alle 19.30 (e fino a mercoledì 16) sarà la volta di Two room apartment, una riflessione sull'idea di confine, declinata nella convivenza tra i singoli individui così come nei rapporti fra gli stati, dei danzatori Niv Sheinfeld & Oren Laor.
Per martedì 15 e mercoledì 16 il programma del festival prevede due spettacoli di Sharon Vazanna, giovane coreografa di fama internazionale, la cui poetica è incentrata sulla liberazione dalle convenzioni sociali e relazionali.
Energie da Tel Aviv si concluderà con un concerto dei Layla B'Canaan, uno tra i più applauditi gruppi musicali israeliani, impegnato in un'esplorazione dei diversi aspetti della tradizione sonora ebraica.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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