La Filarmonica versione Abbado

Omaggio al grande direttore con un concerto sul '700 napoletano. Sul podio Ottavio Dantone

Piera Anna FraniniÈ uno dei prodotti di esportazione Made in Italy di maggior successo: la musica antica, tanto per intenderci, quella concepita nel Sei e Settecento. «Anni fa all'estero si diceva che quando gli Italiani sarebbero ritornati ad appropriarsi del repertorio antico, dopotutto nostra creazione, per loro sarebbe stata finita». E così è stata. Tanto che, «l'80% dei nostri concerti sono all'estero». Parola di Ottavio Dantone, nome chiave in questo spicchio di mercato musicale. Proprio con Dantone, direttore d'orchestra, la Filarmonica della Scala si fa antica per un omaggio al direttore d'orchestra Claudio Abbado a due anni dalla scomparsa. Lunedì, preceduta dalla prova aperta di domani (ore 19.30), offre un programma del Settecento partenopeo: lo stesso che Abbado diresse nel 1979 in memoria delle vittime di Piazza Fontana. Musiche di Porpora, Pergolesi e Stravinsky che con il suo Pulcinella rilegge la Napoli cuore musicale d'Italia, creatrice di teatri e soprattutto Conservatori eccellenti, sorta di Harvard musicali dell'epoca. Dantone è una garanzia per la musica antica tanto che - ci spiega - lo stesso Abbado più volte collaborò con Dantone per i programmi di musica barocca. «Intorno al 2012, mi chiese di lavorare con lui per i Concerti Brandeburghesi di Bach. Voleva avere un confronto con chi, come me, consuma quotidianamente questo tipo di repertorio. Ne uscì un bel tour e poi disco. Viceversa, quando diressi l'opera di Rossini Il Viaggio a Reims, qui alla Scala, lo raggiunsi nella sua casa di Bologna per studiare assieme alcuni passi. Mi fece vedere la partitura che aveva usato, con le sue annotazioni». Il programma di lunedì è accattivante. Da un lato, il russo Stravinsky che con Pulcinella mette in luce la Napoli sinonimo di raffinatezza, rielaborando pagine di Napoletani celebri Pergolesi anzitutto ma non solo. Quindi il '700 puro, sacro e incontaminato di Pergolesi autore dello Stabat Mater con le soliste Roberta Invernizzi e Delphine Galou. Al centro del programma, un Concerto per violoncello di Porpora che Dantone stesso, oltre ad eseguirlo lunedì, ha trascritto per un moderno pianoforte. Dantone, alla sua quarta presenza alla testa della Filarmonica, spicca tra quei musicisti che hanno portato alla ribalta la musica antica facendone conoscere l'esuberanza, la vitalità, spogliandola dei pregiudizi.

«La musica barocca richiede la cura del dettaglio, un lavoro accuratissimo che certo fa bene anche alle orchestre non specializzate in questo repertorio». Gli incassi della serata saranno interamente devoluti a Fondazione Ieo Ccm per finanziare un progetto di ricerca sulla leucemia.

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