Gruppo Frau, Cassina e Cappellini alla Fondazione Pomodoro

Le icone, o meglio, le invenzioni dei marchi Poltrona Frau, Cappellini e Cassina per questo Sanone del Mobile arrivato alla sua 51a edizione, le possiamo trovare fino al 22 aprile alla Fondazione Pomodoro in Via Solari

Gruppo Frau, Cassina e Cappellini alla Fondazione Pomodoro

Le icone, o meglio, le invenzioni dei marchi Poltrona Frau, Cappellini e Cassina per questo Salone del Mobile, le possiamo trovare fino al 22 aprile alla Fondazione Pomodoro in Via Solari (uno degli spazi più belli della zona Tortona, un'ex fabbrica dove la Riva Calzoni costruiva le turbine) in 40 mila metri quadrati su tre piani sapientemente disegnati da architetti e arredatori.

Mobili, lampade, oggetti, tappeti, interi capannoni con tanto di firme per caiscun gruppo, saranno visitati da oggi da 50.000 visitatori, almeno stando alle stime dello scorso anno.Il nuovo forum, ex museo dello scultore Pomodoro, ridisegnato dall'architetto Cerri, fa rivivere con le installazioni del Gruppo Frau, Cappellini e Cassina (un fuori salone patrocinato anche dal Comune di Milano), alcuni tra i migliori marchi del made in Italy del mondo con Nemo. "Lo scorso anno, solo questo Design Village ebbe un'affluenza record di 50 mila persone. Il nostro divano Mantò - spiega Dario Rinero, amministratore delegato della Frau Group - (il gruppo ha come vice presidente Matteo Cordero di Montezemolo), elegante e avvolgente come un mantello è materico e confortevole, dal tocco artigianale è una sintesi tra classico e moderno ed è entrato a pieno titolo nella haute couture dell'azienda, ma le nostre novità sono tutte in mostra... Stiamo cercando di fare diventare l'ex Fondazione un luogo polifunzionale sempre aperto".

E per questo motivo, spiega il patron di Cappellini Mobili, Giulio Cappellini "...stiamo cercando soci per utilizzarlo per vari eventi anche durante l'anno, proprio come vetrina del design. Siamo fieri per quanto ci riguarda del successo delle sedute Superheroes o i divani Gambetta di Jasper Morrison o il Bakery Studio con i tavoli in ferro piegato e traforato Mon e cerchiamo sempre di puntare sui giovani". Dalle sedute bombate di Superheroes degli svedesi Glimpt, intrecciate con alghe e fibre di plastica fino ai mobili impilabili Nom del Barkery Studio, un duo di artisti israeliani che sanno lavorare e piegare il ferro come se fosse carta, una sorta di origami.

Ovviamente da Cassina, la parte del Leone la fanno i pezzi di Le Corbusier e Charlotte Perriad. Le sedute della serie LC studiate per la Villa Charch nel 1927 sono in versione bicolore, mentre della Pierrad scaffali e madie in 35 varianti pensate in Giappone a forma di nuvole, "Nuage", nel 1940 e lanciate dagli anni Cinquanta ai Settanta dalla Galerie Steph Simon, reperibili solo sul mercato del modernariato, oggi si possono acquistare da Cassina, dove per la serie i grandi maestri da Franco Albini con il Veliero e altre produzioni si possono trovare nelllo show room di via Durini. Alla Fondazione Pomodoro di Albini c'è la "tre-pezzi", una comoda poltrona in pelle o tessuto con tubolari neri e una nuova lampada Nemo. "Luca Nichetto, un nuovo e bravo design è presente nel nostro spazio con Nouage, un omaggio alla Perriad. Si tratta di un morbido divano, ma ci fa piacere avere con noi il presidente della Fondazione Le Corbusier, Michel Richard. Inoltre ho parlato a lungo con Renzo Piano per rivalorizzare il veliero di Albini, lui che è stato un suo allievo e con Marco Albini, figlio del grande Maestro Franco, pensiamo di fare una base in carbonio e anche i tiranti. Renzo Piano ne possiede uno o due, originali, smontati mi pare e per noi è un onore e un vantaggio..." spiegano Dario Rinero e Gianluca Armento, quest'ultimo direttore di Cassina.

Tra le novità anche il centenario della grande dame Poltrona Frau. Il divano letto di Gabriele e Oscar Buratti, pensato in ogni dettaglio, compresa la lampada. E aproposito di lampade ecco le luci di Nemo: 150 modelli in mostra e 300 lampade di Albini che illuminano tutto l'allestimento, da tavolo o stelo.

Non mancano i tavoli di Fronzoni e i mobili di Lissoni nei gradi spazi di Cappellini. Una vera expo all'insegna dell'invazione, della cura del progetto e della rivisitazione storica del passato, in uno spazio davvero da favola.

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