Con i «Giochi delle famiglie» Expo strizza l'occhio allo sport

Con i «Giochi delle famiglie» Expo strizza l'occhio allo sport

Eh sì, ricordate Giochi senza frontiere... Ebbene potrebbe anche tornare a vivere. Non stiamo parlando però di programmazione televisiva. Nessun Guido Pancaldi e Rosanna Vaudetti ad allietare le sere di un'estate che verrà, ma un proposito che potrebbe prendere corpo cammin facendo, da qui al 2015, anno fatidico di Expo alla milanese. E allora come potrebbe mai essere questa riedizione di uno dei Giochi più popolari. Ad annunciarlo è stato Pierluigi Marzorati, presidente del Coni regionale, che ha comunicato: «Organizzeremo i “World family games” riservati alle famiglie lombarde e a quelle che arriveranno dall'estero, dove protagonisti saranno l'arte, il design, la musica, lo spettacolo, la creatività, il gioco, l'educazione sportiva e alimentare per ragazzi e bambini, con 17 discipline sportive svolte nei parchi della Lombardia».
Seconda notizia, conseguente alla prima è che Expo ci sarà e faremo in tempo a costruire i vari padiglioni, anche se le prospettive attuali sembrano sotto tono. Pensieri e parole di Giuliano Pisapia che nei giorni scorsi a Palazzo Cusani, ha partecipato al convegno «Expo: un'opportunità per uno smart sport olimpico - Lo sport efficenta Expo», organizzato dal Coni Lombardia e dallo SportE2. Il sindaco poi ha glissato sulla necessità di nuovi impianti sportivi cittadini durante l'Expo.
Il Comune non ha una lira, pardon un euro, da spendere per lo sport e ben venga allora lo snocciolamento di numeri da parte del governatore Roberto Maroni per i contributi assegnati allo sport lombardo. Venti milioni, cifra rilevante che non soddisfa aspettative ed esigenze delle federazioni sportive in regione, che hanno lanciato un grido di dolore chiedendo ulteriori aiuti da parte del Pirellone. Un esempio: il Comitato paralimpico lombardo è al verde ed è costretto a rinunciare ad eventi ed attività necessari alla crescita del movimento. Ma così stanno le cose e Maroni si è mostrato ben disposto verso le attività sportive, ricordando i tanti eventi mondiali che si terranno durante Expo. La zampata del campione arriva dal Presidente del Coni Giovanni Malagò, reduce da un'intensa giornata tra la Fondazione centri giovanili don Mazzi e la presentazione degli europei di tennis da tavolo. Struggente il suo ricordo del tifoso napoletano Ciro Esposito, un senso di fastidio quando si parla della disfatta della nazionale di calcio, un tormentone saltato fuori anche al convegno milanese. Ma è proprio su Expo che Malagò dà il meglio di se: «Mi auguro che dopo l'esposizione mondiale resti un'area a destinazione sportiva, compatibile con il territorio. I have a dream, io ho un sogno: che gli impianti creati siano sostenibili per essere usati dalle scuole durante la giornata e dalle associazioni sportive di sera». E poi il sogno continua: «Certo, la cittadella dello sport è una gran bella idea, ma non è così facile realizzarla». Così come è meglio non parlare di Olimpiadi a Milano nel 2024.

«La candidatura di Milano per il 2024 non è ipotizzabile per tempismo», la diplomatica risposta del numero uno dello sport italiano che ha elegantemente glissato sulla situazione impiantistica cittadina: mancano un piscina olimpica, un palasport, una pista di atletica leggera e i centri sportivi milanesi sono obsoleti e fatiscenti. Ma tantè, il Comune per aiutare lo sport non ci sente proprio.

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