L'Archivio di Stato punta su Leonardo

L'Archivio di Stato punta su Leonardo

«Io, Lionardo da Vinci, in qualità di testimone, come sopra sottoscrivo...». È l'unica firma al mondo di Leonardo da Vinci con la «i» al posto della «e» e redatta con questa formula: «magistro fiorentino in Milano», conservata alla Pinacoteca Ambrosiana apposta in calce al contratto per la realizzazione del celebre dipinto «La Vergine tra le Rocce» (25 aprile 1483), davanti al notaio insieme a i committenti, i fratelli Evangelista e Giovanni Ambrogio De Predis. Nel documento sono descritti minuziosamente i tempi e le modalità di esecuzione dell'opera, compresi gli abiti dei personaggi e i colori. Il compenso al genio di Leonardo fu di 800 lire, circa 136mila euro di oggi.

Una bella notizia arriva oggi da Paola Caroli e Alba Cosimo, direttore e direttore vicario dell'Archivio di Stato di Milano, organo istituzionale del Ministero per i Beni Culturali, annunciando una mostra in occasione di Expo 2015 su Leonardo da Vinci a Milano al tempo del duca Ludovico il Moro che sarà allestita nella sede stessa dell'Archivio di Stato in via Senato, da Asmi (Association for the Study of Modern Italy) dal titolo «Io, Lionardo da Vinci...» con lo scopo di dare un contributo ai visitatori che confluiranno in città e dintorno per la tanto discussa esposizione internazionale. Nelle sale restaurate e affrescate (una di queste contiene opere seicentesche) della ex Sovrintendenza Archivistica per la Lombardia (ex Collegium Helveticum), si potranno ammirare quattro importanti capolavori di Leonardo: «La Vergine tra le Rocce» e il relativo documento di commissione, documenti, note di ingegneri e architetti ducali tra cui Bramante e Leonardo stesso, la lettera di Ludovico il Moro al Marchesino Stanga con un «Memoriale delle cose che si hanno da fare...»; si parla del quinto capoverso di Leonardo e del Cenacolo di Santa Maria delle Grazie (1497, luglio-Milano) e il «privilegio» di Ludovico il Moro in favore di Santa Maria delle Grazie (1497, dicembre-Milano).

Tra i patrocinatori dell'iniziativa ci sono Assoedilizia, Amici di Milano, l'Istituto Europa Asia, laSocietà Storica Lombarda di cui è presidente Luigi Orombelli, Asages, Associazione Archivi Gentilizi e Storici, presieduta da Manfredi Landi di Chiavenna, Dimore Storiche Lombardia, Camillo Paveri Fontana e un comitato di famiglie milanesi. Spiega Achille Colombo Clerici, presidente di Assoedilizia: «Anche se nato in Toscana e deceduto in Francia, Leonardo può essere a giusta ragione definito milanese. Nel capoluogo lombardo ha vissuto a lungo e ha realizzato quasi tutte le sue opere più importanti. Leonardo è l'italiano che all'estero, insieme a Giulio Cesare, più rappresenta il nostro Paese, come risulta da una ricerca dell'Istituto Europa Asia. Una figura su cui puntare per promuovere l'Italia nel mondo...

già gli americani acquisirono un suo importante Codice perché il Comune non aveva allora il denaro per comperarlo». All'Ippodromo di San Siro svetta un cavallo in bronzo disegnato da Leonardo e realizzato dagli americani in cambio del favore.

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