Nei musei la nuova moda è la mostra "immersiva"

Da Leonardo a Klimt, da Van Gogh a Caravaggio Così le esposizioni digitali sostituiscono i quadri

Nei musei la nuova moda è la mostra "immersiva"

«È l'arte multimediale, bellezza!» direbbe un Humphrey Bogard 2.0 se si riferisse ai cambiamenti in atto nei musei oggi: sempre più prescindono dalla reale presenza dell'opera, eppure con maggiore approfondimento riescono a ricrearla. Alle difficoltà e i rischi di chiedere un quadro in prestito, trasportarlo e esporlo in un dato museo, si sostituisce la ricerca per una precisa ricostruzione multimediale del lavoro e del mondo di un dato artista. Parola d'ordine: coinvolgimento del visitatore, anche se non ci sono quadri veri. Le mostre oggi «si vivono». E i nuovi imprescindibili strumenti per entrarci sono un grande paio di occhiali in 3d, come ha dimostrato Marina Abramovic alla 58° Biennale d'Arte di Venezia alla Galleria di Ca' Rezzonico. La performer era presente nella figura del suo Avatar, e grazie ad occhiali 3d e una specie di joistick interagiva coi visitatori per sensibilizzarli sullo scioglimento dei ghiacciai. Musei e gallerie offrono delle «scoperte esperienziali».

A Milano le prime avvisaglie di tale tendenza risalgono già al 2013-2014 con la mostra Van Gogh Alive, alla Fabbrica del Vapore (6 dicembre 2013-9 marzo 2014), cui è seguita, dallo scorso ottobre al 20 febbraio, sempre alla Fabbrica del Vapore, Inside Magritte. Emotion Exibition, un'esperienza immersiva sul maestro surrealista.

Si chiamava non a caso Klimt experience la mostra al Mudec dallo scorso 26 luglio 2017 al 7 gennaio 2018: aveva esplorato in modo multimediale la figura di Klimt. La Permanente è arrivata a proporre in modo multimediale un pittore non del Novecento ma del XVI secolo nella mostra Caravaggio. Oltre la tela (4 ottobre 2018-27 gennaio 2019), come accade oggi sotto la Madonnina con la figura di Leonardo Da Vinci per celebrare i 500 anni dalla sua morte. Cambia la percezione delle opere d'arte, cambiano anche le visita guidate: ecco che ad Artem, società milanese attiva nel settore della valorizzazione dei beni culturali, ha ideato un percorso nelle parti di Milano vissute da Leonardo. Si chiama You are Leo, ed è il primo street tour tra reale e virtuale nei luoghi della città che Leonardo Da Vinci frequentava più spesso. Una passeggiata dal Duomo a Palazzo Reale, e poi all'antica Corte Vecchia dove Leonardo aveva la sua bottega, fino alla pinacoteca Ambrosiana per proseguire verso Porta Vercellina fino al complesso di Santa Maria delle Grazie. Ogni partecipante al tour, a piedi, è munito di un avanzato visore VR che, indossato nel punto giusto, attiva indimenticabili esperienze virtuali. L'ambiente reale si arricchisce di dettagli storici, artistici e anche di esseri umani in abiti d'epoca. Sembra di essere entrati nella macchina del tempo. Anche perché la guida reale cede il posto alla voce di Leonardo stessa che parla e invita le persone a immergersi nei suoi luoghi e viverli come lui stesso li vedeva (www.youareleo.com). Anche alla Fabbrica del Vapore è Leonardo stesso a raccontarsi ai visitatori: fino al 22 settembre ospita Leonardo da Vinci 3D, una mostra prodotta da Medartec con il Comune e realizzata dallo studio fiorentino Art Media Studio. La proposta è di percorrere un viaggio lungo oltre 500 anni in realtà aumentata. Leonardo, riprodotto in una creazione olografica a grandezza naturale, riferisce gli episodi che costellano il suo lavoro. Grazie all'app Leonardo da Vinci è poi possibile interagire con le opere e il suo creatore: dalle macchine, al volo, fino alla grande sala in cui si vede l'Ultima Cena in grandezza naturale. Dalla Fabbrica del Vapore a Palazzo Reale dove, fino al 14 luglio, è ancora protagonista Da Vinci per la mostra Leonardo. La Macchina dell'Immaginazione, promossa dal Comune e l'Istituto della Enciclopedia Treccani: Studio Azzurro ha realizzato un percorso scandito da 7 videoinstallazioni, di cui 5 interattive, che coinvolgono lo spettatore in un racconto di immagini e suoni che parte dalle opere di Leonardo, e parla del suo e del nostro tempo, per un'esperienza dall'osservazione alla partecipazione. (www.palazzorealemilano.it). Concludiamo questo breve percorso nelle mostre interattive a Bergamo, all'Accademia Carrara, dove fino al 21 luglio è allestita la mostra Re-M Mantegna, a cura di Antonio Mazzotta e Giovanni Valagussa. Un coinvolgente video, 12 videoproiettori laser che emettono un flusso luminoso di 180mila lumen, realizzato da Epson, avvolge i visitatori sui quattro lati dei nuovi spazi della Barchessa, aperti per l'occasione, e spiega la scoperta che ha dato origine alla mostra. La «Resurrezione di Cristo», infatti, è un'opera conservata all'Accademia Carrara di Bergamo: non si sapeva se attribuirla al Mantegna o alla sua scuola. Il video quindi spiega la storia affascinate della riscoperta dell'attribuzione. L'esposizione poi si sviluppa nelle sale dell'Accademia per svelare sia il percorso di restauro della Resurrezione, sia il contesto storico e artistico del Mantegna.

Il trend multumediale, insomma, è sempre più marcato. Ma come si concilia la tendenza con la necessità di una più autentica fruizione dell'opera d'arte? Gli esperti si dividono e i puristi, ovviamente, storcono il naso.

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