Lombardi campioni di Londra: 9 medaglie

Lombardi campioni di Londra: 9 medaglie

Chi ha vinto le Olimpiadi? Elementare Watson: la Lombardia. Non sembri un'eresia questa affermazione, ma delle 28 medaglie conquistate a Londra dalla spedizione azzurra, ben 9 sono quelle “made in Lombardia”. Un successo senza ombra di dubbio, ma anche una costante perché in tutte le Olimpiadi sono sempre i lombardi a primeggiare. La nostra regione, che nel 2008 a Pechino aveva ottenuto il 25 per cento delle medaglie italiane, sotto il Big Ben si è superata, arrivando al 32 per cento del bottino azzurro (8 ori, 9 argenti, 11 bronzi), a dimostrazione che lo sport in Lombardia è parte viva e pulsante del tessuto sociale, con i quasi 5 milioni di tesserati che rappresentano il 30 per cento della penisola. Facile, direte voi, individuare, selezionare e preparare i migliori: il mestiere di campione non è così facile ma, almeno in Lombardia, è percentualmente più probabile.
Sono stati Michele Frangilli, Arianna Errigo, Andrea Cassarà, Mauro Nespoli e Roberto Cammarelle le medaglie più prestigiose, d'oro per i primi quattro, di un argento rabbioso e immeritato per il pugile di Cinisello. Ma c'è anche l'argento di Christian Prosciutti, cecchino veneziano targato Brescia, nel sogno del Settebello infrantosi contro la corazzata Croazia.; c'è il bronzo storico del vimercatese Matteo Morandi che proprio a 31 anni, quando sta per chiudere una gloriosa carriera, ha conquistato il bronzo negli anelli. Un bronzo che sa di beffa, con la sella finita non si sa dove, per Marco Aurelio Fontana, il biker di Giussano che dopo il 5° posto a Pechino, era pronto a vincere l'oro. Ma a tradirlo questa volta proprio nell'ultimo giro è stata la bicicletta ed è già un miracolo che sia riuscito ad arrivare al traguardo. Giustificata la sua arrabbiatura appena varcato il traguardo: ma come può una sella volare via in una bicicletta così tecnologicamente avanzata?
Ma i protagonisti sono stati loro, il 36enne cecchino di Gallarate Frangilli che col suo 10 all'ultima freccia ha completato il lavoro di Galliazzo e del giovane vogherese Nespoli che, 24 anni appena, rappresenta il futuro del tiro con l'arco. Tanto di cappello al D'Artagnan di Brescia, Andrea Cassarà, oro a squadre nel fioretto e standing ovation per la 24enne monzese Arianna Errigo, argento nel fioretto individuale e oro in quello a squadre. “In pedana mi sento uno tsunami”, ha dichiarato Arianna, “proprio come la mia scherma d'attacco, esuberante e battagliera come il mio carattere”.
Tante luci, ma anche ombre: appena un bronzo per le farfalle di Desio nella ginnastica ritmica, come per il pallavolista mantovano Savani, ma almeno loro una medaglietta l'hanno conquistata.

Quella di legno è invece andata alla ginnasta bresciana Vanessa Ferrari che ancora non sa spiegarsi il perché della decisione presa dalla giuria, mentre per dispersa è data la tennista Francesca Schiamone, un vero flop sull'erba di Wimbledon.

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