"Lontana dal Ringhiera ma sempre vicina al grande Shakespeare"

La regista Sinigaglia porta in scena il suo "classico", tra Re Lear e Romeo e Giulietta

"Lontana dal Ringhiera ma sempre vicina al grande Shakespeare"

Un matrimonio curioso, ma utile e necessario. «A entrambi», come spiega il direttore del Teatro Manzoni Alessandro Arnone. Lo storico palcoscenico di via Manzoni e il Teatro Ringhiera di Serena Sinigaglia si legano per uno spettacolo storico della combattiva regista milanese che, da ottobre scorso, ha visto il suo storico spazio chiuso per ristrutturazione. «Una ristrutturazione spiega chiaramente lei che ci hanno assicurato debba terminare a fine 2019. Questa stagione on the road, nella quale siamo stati ospitati da altri teatri milanesi, si è rivelata una felice esperienza. Ci siamo resi conto di come Milano sia una città molto viva, capace di offrire una casa dove il viandante teatrale può ripararsi. Anche la prossima stagione sarà on the road, ma una terza proprio non potremmo permettercela. Sarebbe la fine del Teatro Ringhiera, comunque dell'esperienza con queste persone».

Le persone sono quelle che affiancano Serena Sinigaglia nel presentare al Manzoni «Di a da in con su per tra fra Shakespeare», lo spettacolo in cartellone oggi e domani (ore 20.45, d, ingresso 21-13 euro, info 02.76.36.901), scritto e diretto dalla regista milanese, testo che non è esagerato definire storico se si pensa che Sinigaglia lo scrisse nella sua forma originale per la prima volta ventidue anni fa, ai tempi - spiega - «di quel saggio alla scuola di teatro Paolo Grassi nel quale ero stata chiamata a spiegare il perché del mio amore per il palcoscenico. Tutto, pensai, passava da Shakespeare: l'autore che avevo mal sopportato a scuola e che scoprii capace di cambiarmi la vita quando iniziai a voler fare teatro. Insomma, è la storia di un odio trasformatosi in amore. I legami che crescono così sono quelli più duraturi».

La piéce parte da opere come Romeo e Giulietta e Re Lear per poi aprirsi a digressioni autobiografiche della stessa Signaglia e autoriali di nomi come Rilke e Calvino: voci e personaggi che prendono forma attraverso gli attori Arianna Scommegna e Mattia Fabris.

Sul suo approdo al Teatro Manzoni Serena Sinigaglia è chiarissima: «Al di là delle storie differenti tra la nostra esperienza al Ringhiera e questo storico spazio nel centro della città, sono estremamente soddisfatta di poter essere qui: tutti i teatranti lottano per la sopravvivenza, non serve erigere muri ideologici».

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