Aveva raccolto 31 euro di elemosina in un'ora. "Merito" delle sue indiscutibili doti di attrice, visto che lo stato di semi-infermità mostrato ai passanti, con tanto di schiena inarcata e stampelle, era finto. A smascherarla gli agenti della Polizia locale di Milano, che l'hanno fermata in via Foscolo, in zona Duomo, per chiederle i documenti. La donna, una bosniaca 51enne in possesso di un permesso di soggiorno francese, è salita sul furgone dei vigili da cui è scesa per fumarsi una sigaretta. Il tutto senza stampelle.
La vicenda, raccontata dal Corriere della Sera, è la punta dell'iceberg di un problema, quello dell'accattonaggio molesto in zona Duomo, che pare senza soluzione. Ma dall'ultimo decreto sicurezza arriva una sponda. Infatti, gli agenti del comando di Zona 1 della Polizia locale hanno denunciato la bosniaca applicando per la prima volta una modifica introdotta dal decreto sicurezza. Si tratta dell'articolo 669/bis del Codice penale che, nella sua nuova formulazione, punisce chi chieda l'elemosina simulando deformità e malattie, come nel caso della 51enne est-europea.
Infatti, il nuovo testo dell'articolo 669/bis del Codice penale post-decreto Salvini prevede che venga "punito con l’arresto da 3 a 6 mesi e l’ammenda da 3.000 a 6.
000 euro chiunque eserciti l’accattonaggio con modalità vessatorie o simulando deformità o malattie o attraverso il ricorso a mezzi fraudolenti per destare l’altrui pietà, con conseguente sequestro dei proventi e delle cose servite o destinate a commettere l’illecito. Dopo una seconda denuncia per lo stesso reato, avvenuta 72 ore dopo la prima, la donna non si è più vista in zona. Non è da escludere che sia tornata a mendicare in Francia.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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