Movida, Scavuzzo nel mirino. E domani vertice dal prefetto

Assessore "sotto processo" dopo il caos in Darsena. Lega: "Via le deleghe". Ma la mozione viene respinta

Movida, Scavuzzo nel mirino. E domani vertice dal prefetto

Il rave party (con rissa) di sabato sera in Darsena è stato un caso grave e un campanello d'allarme. Con le giornate che si allungano, i bar chiusi per decreto in zona arancione non basteranno a tenere i giovani in casa davanti alla tv. Senza arrivare agli eccessi sui Navigli, bastava fare un giro la scorsa settimana in zona Brera per vedere ogni sera, dal lunedì al sabato, duecento ragazzi ammassati senza mascherina fuori dai locali che fanno asporto, quando il coprifuoco delle 18 era scattato almeno da un paio di ore. Il prefetto Renato Saccone ha già convocato per domani un tavolo del comitato per l'ordine e la sicurezza dedicato al caso Darsena e all'emergenza movida in generale con Comune e vertici delle forze dell'ordine. Il maxi assembramento sui Navigli ha sollevato nuove polemiche ieri in consiglio comunale, sotto processo il vicesindaco e assessore alla Sicurezza Anna Scavuzzo. A inizio seduta ha ricostruito i passaggi e il ruolo dei vigili. In vista del weekend, con previsioni meteo molto positive, il 24 febbraio in prefettura è stato disposto un rafforzamento dei controlli in parchi, aree verdi, luoghi più popolari. La polizia locale «è impiegata con unità dedicate e con funzioni di ausiliari di pubblica sicurezza, a disposizione della Questura» e «a queste attività si aggiungono, o meglio non vengono meno, i servizi consueti in carico ai vigili in un comune sabato di vita quotidiana, come i 56 agenti su 12 mercati». Sabato su 4 turni erano in servizio 450 tra agenti e ufficiali su strada e oltre 350 negli uffici e in centrale operativa. In particolare, spiega Scavuzzo, «avevamo dispositivi in Galleria, corso Vittorio Emanuele, Darsena, Bollate». Tra i parchi, «Sempione, Biblioteca degli Alberi, Lambro, Monte Stella». Le attività sono proseguite domenica «con interventi specifici nell'area della Darsena coordinati e disposti dalla autorità di Pubblica sicurezza. Mercoledì (domani, ndr.) vedremo il prefetto e potremmo ricevere indicazioni ulteriori». Un resoconto che lascia insoddisfatto il centrodestra. «Il divieto di vendere alcolici in Darsena non viene fatto rispettare mai dal Comune» attacca il leghista Gabriele Abbiati, che con un odg chiede la censura e il ritiro delle deleghe alla Sicurezza a Scavuzzo. «C'è stato anche un danno d'immagine alla città» afferma. Il capogruppo di Forza Italia Fabrizio De Pasquale estende la censura, con un secondo ordine del giorno, «al sindaco, che non ci mette la faccia e non viene in aula. Nessuno si è presentato a sospendere il rave ed è sotto gli occhi di tutti che i vigili multano i bar ma non intervengono mai contro i venditori abusivi. E bastava transennare la Darsena come è stato fatto domenica». Transenne e contingentamento preventivo anche per il consigliere Fdi Riccardo De Corato avrebbero evitato il peggio, e «sugli oltre 3.200 agenti operativi a Milano erano in servizio su tutta la città solo 450 divisi su 4 turni, evidentemente pochi e mal distribuiti. Da quanto mi risulta solo due pattuglie erano operative in Darsena. Il rave era organizzatissimo dai centri sociali vicini alla sinistra. Dopo il vertice in prefettura, sulla base delle risposte, valuterò un esposto alla magistratura». Invece è già chiaro, conclude De Corato, «che per Sala è più facile apparire su Facebook per dare consigli che rispondere in aula a chi gli fa domande scomode».

Per ora la maggioranza ha salvato Scavuzzo, mozione di censura respinta con 26 contrari e 9 a favore.

Bocciata (con 25 voti contrari) anche la mozione di censura a Sala presentata da Forza Italia. Ma il capogruppo grillino Gianluca Corrado che sul primo odg si era astenuto in questo caso vota a favore con i gruppi del centrodestra.

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