Al Museo Diocesano i cavalli da corsa di Perelli Cippo

Al Museo Diocesano i cavalli da corsa di Perelli Cippo

Nelle composizioni di Giancarlo Perelli Cippo quello che colpisce è la capacità con estrema precisione il tema da svolgere con istinto naturale senza sforzi interpretativi, dipingendo di getto e con una foga irrefrenabile ciò che lo colpisce, trasmormando la realtà in un mondo poetico a cavallo tra il reale e il sublime senza nulla togliere alla modernità e senza sforzarsi di mantenere quella patina di tradizione che fa parte del linguaggio dei suoi grandi maestri. Non vi è divario tra sacro e profano, tra natura e l'uomo e il vero collante è il silenzio che traspare da alcune opere, dall'altra l'azione vorticosa di ciò che rappresenta sulla tela ma che trova prima spazio nel suo sentire, percepire. emozionarsi. Senza schemi imposti dai capricci del mercato, Perelli Cippo ha sempre impostato le sue tele, vuoi che si tratti di nature morte, fiori, corse all'ippodromo, paesaggi, natività, ritratti, con indicibile dolcezza fondendo energia, materia, poesia e «vèrve», inserendosi nell'incerta cornice della nostra stagione artistica novecentesca. Per la sua carica emozionale e per la sua genuina capacità di esprimere poesia, il Museo Diocesano ha voluto decicagli una personale all'interno dei suoi magnifici spazi fatti di un'architettura quattrocentesca e cinquecentesca, dove in altre sale si trovano raccolte di imortanti pittori d'arte sacra, cogliendo di Perelli Cippo quelle qualità esterporanee che gli valsero infiniti riconoscimenti nonchè la meritoria fedeltà al messaggio figurativo. Lui, il primo dei moderni lombardi è stato scelto da Paolo Biscottini, direttore del museo e curatore della mostra per la freschezza del suo spirituale impegno ricco di umanità. Fino al 27 maggio si potranno ammirare una sessantina di opere del pittore milanese Perelli Cippo (1923-2004) che fino da giovanissimo ha dato prova di grande sensibilità verso l'arte, iniziato al disegno da Gino Moro e Arturo Checchi, suoi insegnanti all'Accademia di Brera. La sua base classica unita al tratto e alla sintesi cromatica della sua mano, hanno fatto dell'artista una figura singolare nel panorama culturale italiano.

L’esposizione, curata da Paolo Biscottini, presenta opere che ripercorrono la carriera dell’artista milanese attraverso le tematiche più caratteristiche della sua cifra espressiva: dai canali di Amsterdam ai cavalli in corsa.

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