Davanti alla Nuova Canottieri Olona sull'Alzaia Naviglio Grande, alle 10,30 di domenica 27 gennaio, come se più di un secolo non fosse passato, si butteranno nelle acque gelide come tradizione impone nei giorni della Merla, quelli più freddi dell'anno, cento persone. E' dal 1895 che si ripete il rito, naturalmente non più con gli ardimentosi costumi d'epoca, ma con indumenti più moderni.
I Soci della Rari Nantes Milano, da quei lontani giorni sotto lo sguardo attonito ma anche ammirato dei milanesi con il bavero del cappotto alzato, ripeteranno l'esperimento, dopo una corsa come riscaldamento e poi il fatidico tuffo accompagnato da una nuotata energica per non fare paralizzare gli arti. Tra i vincitori del passato Zaimi, Caimi, Cogliola, Bordoni e De Micheli, un vero campione. Una gara che si correva in 2 ore e 25minuti e 17 secondi, stando alle cronache, almeno per Alisoff, uno dei tanti campioni che partì dal laghetto di Porta Ticinese rimontando il Naviglio Grande fino alla Casa Bianca.
La denominazione "rari nantes" è stata presa dal primo libro dell'Eneide di Virgilio :"...apparent rari nantes in gurgite vasto", ovvero si vedono rari nuotatori nel vasto gorgo...ma detta così avrebbe meno senso. Non so dire se oggi ci saranno ancora un migliaio di spettatori lungo quel percorso di 250 metri, ma una cosa è certa che la sfida va avanti per uno "Sport sopra e sotto zero!...".
Neppure le guerre seppero fermare il Cimento. Una cronaca del 1917 recita così: "...il paesaggio di oieri lungo il naviglio era polare..venivano i brividi pensando all'immersione spettacolo, biancore di nere a destra, a sinistra e davanti. I tetti delle case, gli alberi stecchiti sono ammantellati, incappucciati di bambagia candida...". Molte di queste cronache sono raccolte nel libro "Alla ricerca del nuoto perduto" di Aronne Anghileri.
Una copertina della Domenica del Corriere con un disegno di Beltrame passò alla storia. Il Cimento nacque un anno prima delle Olimpiadi del 1896, dove si organizzarono le prime gare ufficiali di nuoto. Gli atleti dell'Impero Austro-Ungarico, si tuffavano nel Danubio blu o in piscine ma anche alle terme di Budapest e di Vienna. Milano allora poteva contare solo su due impianti, uno a Porta Venezia, i famosi Bagni Diani (dove c'è l'Hotel Diana) con una vasca lunga 100 metri alimentata dalla roggia Gerenzana con tanto di trampolino a varie altezze e una palazzina in Foro Bonoparte 68, terme di 15 metri a 26° con tanto di docce e il tutto abbellito da marmi di Carrara.Qui le donne potevano accedere solo in determinati orari e chi non aveva i soldi per permettersi queste strutture per allenarsi o fare semplicemente il bagno, aveva solo il Naviglio.
Per la prima edizione dell'Olimpiade moderna di Atene del 1896, voluta dal barone Pierre de Coubertin, introduceva il nuovo tra le specializzazioni agonistiche, ma i primi temerari se la dovettero vedere con onde alte nella Baia di Zea. Alfrèd Hajos, architetto, vinse due medaglie d'oro con l'appellativo di "delfino ungherese".
Prima dei tuffi nel nostro Naviglio bisognava in tempi più recenti, ma non recentissimi, allenarsi al Cimento perchè la regola della competizione vuole che le acque siato di 10° sotto zero. Lo scultore Giuseppe Cantù, grande nuotatore e fondatore della società natatoria, estese la competizione e i concorrenti arrivarono persino da Genova, Carpi e Cremona...per nuotare lungo 250 metri che poi divennero sette di più e ventidue nel 1897. Per l'iscrizione si pagava 2,50 lire e a quei tempi, per fare un parametro costava 5 centesimi. Terminati i giochi ci si asciugava mentre la gente commentava attorno alla statua di cantù e poi un brindisi collettivo nella sede della società che si trovava in una torre merlata a fianco di Porta Ticinese. Oggi questa competizione la si disputa il 27 gennaio, un tempo era fissata per il 25 del mese. E pensare che alla prima edizione si presentarono in sette. Con il passare del tempo i coraggiori sono aumentati. Auguri ai 100 nuotatori di questo 2013.
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