No vax ormai spariti, i lombardi ci sono. Altre 93mila dosi ed ecco tutti gli hub

I contrari sono pochi e si sono sfaldati. E la maggioranza fa il suo dovere

No vax ormai spariti, i lombardi ci sono. Altre 93mila dosi ed ecco tutti gli hub

I «No vax» sono spariti e la campagna vaccinale continua a crescere secondo i piani. Questo il verdetto del secondo fine settimana di dicembre, il secondo di «Super green pass».

I lombardi continuano a rispondere alla grande e continuano a mettersi pazientemente in coda nei centri vaccinali allestiti dalla Regione. Anche sabato sono state 92.904 le dosi somministrate in Lombardia, mentre ieri sono state aperte le prenotazioni anche per la fascia d'età 5-11 anni. Al contrario gli anti-vaccino paiono ormai una sparuta minoranza, in una città grande come Milano. Nelle ultime due uscite c'erano già stati eloquenti segnali di sfaldamento e sabato si è avuta la conferma, con un segnale inequivocabile dalla piazza: dopo venti manifestazioni, spesso abusive e quasi sempre moleste, il fenomeno degli «anti-vaccino» sembra essersi praticamente dissolto: i militanti della causa anti-scienza e anti-governo erano poche centinaia e in Duomo non si sono visti.

Si può dire insomma che alla lunga ha funzionato a dovere il dispositivo messo in campo dalle autorità di pubblica sicurezza locali e soprattutto che - alla lunga - è implosa la consistenza organizzativa e ideologica del movimento. E i «No vax» come movimento organizzata nella realtà sembrano non esistere piùù, i «No pass» come area autonoma rispetto ai «No vax» forse non sono mai esistiti.

Esistono eccome, i milanesi che si disciplinatamente prenotano e ricevono la terza dose, quella che dovrebbe consentire a tutti di superare l'inverno senza dover ricorrere a nuove chiusure e lockdown. Decine e decine gli hub già aperti o in via di apertura dalla struttura guidata dal coordinatore Guido Bertolaso, ex capo della Protezione civile. Nel territorio Milano-Lodi sono previsti 33 centri, compresi quelli nei parcheggi dei supermercati, oltre agli spazi canonici dei centri vaccinali, dei palazzetti e degli ospedali. In Brianza (Monza e Lecco) sono 9, e nell'Ats Insubria (Como e Varese) sono 17. Nella Bergamasca si contano 13 centri, come nel Bresciano. Stessa cifra nel Pavese fra capoluogo, Oltrepò e Lomellina, 14 nell'Ats Val Padana (Cremona-Mantova), 8 nell'Ats Montagna.

L'implementazione delle linee dovrebbe servire anche a prevenire attese e ritardi che, negli ultimi giorni, non sono mancati, complice anche una stagione che certamente non favorisce una rapida esecuzione delle iniezioni, visto il pesante abbigliamento con cui i cittadini comprensibilmente si presentano dentro i centri.

Questi giorni sono considerati decisivi. Intanto i nuovi casi accertati ieri sono 3.278 a fronte di 109.131 tamponi effettuati (tasso al 3%).

Questa la situazione aggiornata con il bollettino di ieri del ministero della Salute. Dieci i decessi nelle 24 ore considerate (il giorno prima 21) e portano il numero delle vittime complessive, in regione, a 34.576. I ricoverati in terapia intensiva sono 3 in più (143).

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