Il NoLo Fringe Festival invade bar e palestre

In programma gli show di varie compagnie. Palchi al Parco Trotter e al Ghe Pensi Mi

Marta Calcagno Baldini

Subito dopo la Biennolo, la nuova fiera d'arte contemporanea che ha animato il quartiere a North of Loreto, da oggi al 9 giugno le vie un tempo più malfamate di Milano saranno popolate dagli attori e dal pubblico del NoLo Fringe Festival. «Frangia» sta a simboleggiare sia il carattere «off» degli spettacoli sia l'essere una parte del grande Festival di Edimburgo, che racchiude i vari Fringe sparsi per il Mondo. Anche la sede degli spettacoli sarà «off», perché a Nolo la cultura va incontro alla gente, e la si propone nei bar, nelle palestre e nei parchi. Il Ghe Pensi Mi, il locale in piazza Morbegno di Matteo, che ospiterà varie compagnie negli spazi della sua birreria. O lo Spazio Hug, il luogo di smart working in via Venini 83. Fino alla Salumeria del Design, locale in via Clelio Stazio 18, oppure il Parco Trotter.

In questi e a altri spazi, compreso il celebre Zelig e la palestra CrossFitNoLo, si sviluppa il festival milanese più aderente al quartiere (www.nolofringe.com). Il Fringe è diviso in due parti: il programma ufficiale in cui sette compagnie, selezionate tramite bando, ogni sera si alterneranno sui «palchi» principali del festival, e poi un Fringe Extra che raccoglie altri spettacoli, performance e incontri in diversi luoghi del quartiere. Saranno gli spettatori a decretare il vincitore tramite una scheda che riempiranno al termine di ogni spettacolo riempiranno. Dalle oltre 160 proposte ricevute, da tutta Italia e anche dall'estero, sono stati scelti sette spettacoli. Nello spazio alternativo del CrossFit NoLo per la prima volta in Italia il collettivo londinese Haste Theatre con lo spettacolo «Where the hell is Bernard?», una performance in cui le quattro attrici, con doti di mimo e clownerie, trascinano il pubblico in un mondo distopico a metà strada tra Blackmirror e The Matrix. Al GhePensi M.I si alterneranno «Stay Hungry indagine di un affamato», di e con Angelo Campolo, una storia d'amore in cui «la fame» diventa metafora della spinta al riscatto sociale e «Cosa sarà mai», di e con Corinna Grandi: spettacolo intenso sull'essere donna oggi. Allo Spazio Hug sarà in scena «Riportami là dove mi sono perso», di Officine Gorilla, una riflessione tra sociologia e umorismo, sulle relazioni e la loro crisi e «Signorina, lei è un maschio o una femmina» (Compagnia Giacopini/Vacis), in cui le rocambolesche disavventure della protagonista offrono lo spunto per una riflessione sul gender e sulle contraddizioni del nostro tempo.

La Salumeria del Design ospita due one-man show molto diversi: il vorticoso nonsense di Fabio Paroni con la drammaturgia di Greta Cappelletti in Di Fabio in Frasca e la stand-up comedy più tradizionale di Luca Cupani (comico italiano residente a Londra, già vincitore di premi al Fringe di Edimburgo) che racconta la sua vita in Parole in Corso, con la regia di Carlo Turati. Infine il 7 giugno presso Zelig Cabaret ci sarà una serata speciale: Otello di Tournée da Bar, gruppo che da anni porta i classici shakespeariani nei locali. Lo spettacolo è anche itinerante lungo Via Padova, per un progetto di Beppe Salmetti, Paula Carrara e Carla Stara (8 e 9 giugno).

«La cultura alta portata là dove meno la si aspetta» è il motto di un altro progetto che animerà le sere di NoLo: «Il menu della poesia». Attori professionisti, vestiti da eleganti camerieri, presentano una selezione di poesie nei ristoranti e locali del quartiere.

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