Ora gli anziani soli sono sempre di più. Piano del Welfare, arriva la domotica

Per 20 alloggi attrezzati stanziati 2,4 milioni. Sette hub per ragazzi

Ora gli anziani soli sono sempre di più. Piano del Welfare, arriva la domotica

Milano ha un nuovo piano del Welfare, il documento di programmazione delle politiche sociali che delinea le strategie e le priorità di intervento dei prossimi anni per affrontare nuove sfide e bisogni. La Giunta ha approvato il documento che nei prossimi trenta giorni verrà sottoposto alle osservazioni dei Municipi, per poi approdare in Consiglio comunale. Si tratta del primo piano post pandemia che ha dunque l'obiettivo di porre le basi per la definizione di un nuovo welfare, più adatto alle esigenze sociali emerse dopo lo shock degli ultimi due anni e per rispondere all'acuirsi delle disuguaglianze.

Il documento parte da un'analisi demografica della popolazione, facendo emergere alcune tendenze come l'aumento del 6,5 per cento, negli ultimi vent'anni, degli over 65 e dei Grandi anziani, ovvero degli over 80, che rappresentano l'8,4 per cento dei milanesi. Non solo, se i single rappresentano quasi la metà della popolazione, per il 39,3 per cento si tratta di anziani soli. «Questa evoluzione, che proseguirà nei prossimi anni - spiega l'assessore al Welfare Lamberto Bertolé - ci mette davanti alla necessità di cambiare approccio, integrando la componente assistenziale con un potenziamento del welfare territoriale basato sulla costruzione di reti di sostegno. Un sistema all'interno del quale l'amministrazione vuole assumere un ruolo più forte di coordinamento e regia». Per favorire questa connessione, il Comune sta proseguendo il percorso per arrivare all'istituzione della figura del «Welfare community manager», un operatore sociale che lavorerà nei quartieri per favorire la sinergia tra gli attori nel territorio.

«Il nostro obiettivo - spiega l'assessore Bertolé - deve essere quello di garantire che le persone possano rimanere nelle loro case, ritardando il ricovero in Rsa il più possibile. Devono essere immaginate delle alternative che assicurino un'intensificazione graduale degli interventi, per mantenere l'autonomia della persona per il tempo più esteso possibile. Ci stiamo muovendo in questa direzione con un ragionamento sull'assistenza domiciliare, che già oggi viene per lo più dedicata alle persone anziane, e sui senior housing, strutture a media intensità - continua Bertolè-: abbiamo ottenuto un finanziamento di 2,4 milioni di euro di fondi PNRR per implementare forme di assistenza attraverso l'applicazione di nuove tecnologie per migliorare la vita domestica degli anziani. Questa prima sperimentazione prevede di mettere a disposizione 20 appartamenti attrezzati con dispositivi di domotica per ospitare altrettanti anziani non completamente autosufficienti».

Il ragionamento si allarga alle famiglie con minori che in questi anni hanno subito in maniera più intensa di altri le conseguenze della pandemia. L'assessorato al Welfare sta lavorando all'apertura di sette hub dedicati ai bisogni dei bambini, dei ragazzi e delle loro famiglie (in via Uccelli di Nemi 44, al CAG Tarabella, a Cassina Anna in via Sant'Arnaldo 17, nel Centro Servizi WeMi Inclusione di via Don Carlo S. Martino 10, al Laboratorio di Terapia Occupazionale in piazzale Segesta 11 e al Centro Polifunzionale di Via Spaventa 19). Fondamentale l'attenzione alle manifestazioni del disagio giovanile che negli ultimi mesi si sono intensificate.

L'obiettivo è supportare gli adolescenti in un percorso di crescita sereno e intercettare il malessere prima che si cronicizzi. A questo scopo prosegue AccogliMI, il progetto dedicato ai ragazzi tra i 14 e i 18 anni e alle lfamiglie con lo scopo di offrire orientamento psicologico e indirizzarli verso servizi specialistici.

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