Ora il Pd propone una islamica a capo della Cultura di Milano

Sumaya Abdel Qader è attualmente consigliera comunale a Palazzo Marino. Ma anche Sala frena…

Ora il Pd propone una islamica a capo della Cultura di Milano

Una islamica come presidente della commissione Cultura di Milano. È questa l’ultima pensata del Partito Democratico meneghino, che ha indicato Sumaya Abdel Qader, consigliera comunale di fede islamica, come successore della sempre dem Paola Bocci, eletta ora in regione Lombardia. Nel suo curriculum, però, oltre alla tripla laurea in biologia, lingue stranieri e sociologia, c'è anche una presunta vicinanza ai Fratelli Musulmani (comunque sempre smentite) e dichiarazioni contro la politica dello Stato d’Israele, che avevano portato esponenti stesso Pd a chiederne l’espulsione dal partito.

"Per noi Sumaya è la candidata naturale a quel ruolo" fa sapere il capogruppo Pd di Palazzo Marino Filippo Barberis, che aggiunge: "Lei è attualmente vicepresidente, ha lavorato molto bene in Commissione accanto a Paola Bocci. La nostra è una candidatura basata sul merito e sulla qualità della persona e l’appartenenza religiosa di Sumaya non deve rappresentare un criterio di giudizio".

Oltre alla dura opposizione del centrodestra e di una parte della stessa maggioranza – che ha poco gradito questa divisiva indicazione –, anche sindaco Beppe Sala sembra di essere di altro avviso: "Freniamo un attimo. La Commissione cultura è una delle commissioni, ma è molto delicata e suscita interesse in città, quindi il mio suggerimento è di coinvolgere in un confronto tutte le forze politiche, di maggioranza in primis, e poi di portare una soluzione".

Il centrodestra protesta

"Non sorprende la nomina di Sumaya Abdel Qader alla presidenza della Commissione cultura di Palazzo Marino. È l'ennesima dimostrazione - commenta Silvia Sardone, consigliere comunale di Forza Italia - che il Pd è sottomesso ai voleri della comunità islamica. Questa decisione va ad aggiungersi alla proposta di 6 moschee in città e al silenzio di fronte ai centri islamici illegali in città. Una scelta che lancia l'ennesimo messaggio che chiarisce la posizione del Pd: più interessato a coccolare le comunità islamiche piuttosto che concentrarsi sulle esigenze dei milanesi".

Il post di Toni Capuozzo

Sulla vicenda si è espresso anche Toni Capuozzo, che in un post su Facebook ha espresso tutte le sue perplessità verso l’opportunità e il senso di essere di questa nomina: "Certo, Londra ha un sindaco musulmano, ma non è sindaco in quanto tale. Certo, guai a discriminare in base alle appartenenze religiose. Ma che il Pd milanese candidi alla presidenza della Commissione Cultura Sumaya Abdel Kader mi lascia perplesso. Ha sempre smentito ogni legame con i Fratelli Musulmani, e va bene. Ha criticato duramente Israele e ci mancherebbe altro non fosse legittimo. Presiede un'associazione di donne islamiche intitolata ad Aisha, e non ha mai chiarito, che io sappia, se si tratti di Aisha la cantante, Aisha la figlia di Gheddafi o Aisha la sposa bambina del Profeta".

E ancora: "Nel suo profilo sul sito del Comune si presenta come impegnata contro la discriminazione di genere, impegno meritorio. Ma il solo fatto di portare il velo, scelta libera e rispettabile, nella vita privata come in quella pubblica, mi fa dire che non è il profilo migliore per rappresentare le molte facce della cultura milanese.

Se per Cultura - e cultura in una città europea - intendiamo anche valori irrinunciabili quali i diritti della donna, questa non è integrazione, è multiculturalismo distratto, facilone: il contrario di un dialogo franco, rispettoso ma intransigente sui diritti e sui doveri".

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