Out Off, 40 anni da protagonista in scena

Apre la stagione «Help yourself», spettacolo che rivive le tappe della storica sala

Antonio Bozzo

I miei primi quarant'anni è - fin dai tempi del fortunato libro autobiografico di Marina Ripa di Meana - un modo di dire che allunga la vita. Anche quando a spegnere 40 candeline è un teatro come l'Out Off, aperto il 30 novembre 1976 in viale Montesanto, ma ormai da tempo in via Mac Mahon, presidio culturale di una parte della città, dove comincia la grande periferia che si allarga oltre i confini comunali. I 40 anni vanno festeggiati con una stagione, la 41esima, che omaggia le origini e guarda al futuro, senza perdersi nelle trappole della nostalgia canaglia.

Dall'1 al 4 ottobre, con «Help Yourself!», verranno ripercorsi i fermenti artistici che ispirarono la nascita di questo coraggioso (e glorioso) teatro milanese. A cura del disegnatore e artista di stampo underground - ma è molto di più - Matteo Guarnaccia, in quattro giorni si terranno quaranta eventi: musicisti, pensatori, testimoni, performer, danzatori. Una tribù, anche alternativa e internazionale, che apre una stagione con 12 prime nazionali e incursioni in molti generi, dalla prosa, alla musica, alla poesia, alla danza. Alcuni progetti speciali - appartiene alla filiera anche quello inaugurale di Guarnaccia - sono nati proprio per ricordare il compleanno del teatro. Il più importante è la presenza di Hermann Nitsch, che inaugurò l'Out Off originario nel 1976: il 30 novembre dialogherà con critici e pubblico, mentre si vedranno, a ciclo continuo, i suoi film-documento. Il 18-20 ottobre, un lavoro di e con Pietro Quadrino, regia di Giulio Boato: «L'uomo rivoltato», impostato sulla radicalità della performance. Si torna a riflettere, dal 13 al 23 dicembre, sui 40 anni di storia con «L'editore», da un romanzo di Nanni Balestrini, che ha collaborato con il regista Lorenzo Loris (da oltre trent'anni all'Out Off) per mettere in scena la vicenda di Giangiacomo Feltrinelli, saltato in aria sotto un traliccio a Segrate. Uno dei momenti più clamorosi di un periodo conosciuto come «anni di piombo», ma per molti anni della rivolta verso un sistema di ingiustizie. A novembre, dopo il Danae Festival, l'8 e il 9 vedremo «Il sangue matto», dal romanzo di Lucrezia Lerro, regia di Nadia Baldi. Con un cameo di Rosalinda Celentano: il lavoro tratta di mestruazioni e pensieri distruttivi, insolitamente legati. Il 2017 vedrà, in gennaio (dal 17 a 22), la messinscena diretta da Roberto Trifirò, e da lui interpretata con Giovanni Battaglia, «L'apparenza inganna», di Thomas Bernhard, solitudini dialoganti tra due anziani fratelli.

All'Out Off anche incontri e conversazioni, come quella con Nanda Vigo, artista e autorità del design, ospite il 20 febbraio. È troppo presto per parlare di spettacoli che arriveranno in primavera, ma il cartellone completo, e tutte le informazioni per biglietti e abbonamenti, si trova su www.teatrootoff.it.

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