Parigi in bianco e nero negli scatti di Doisneau

Las mostra Robert Doisneau-Paris en liberté sarà allestita allo Spazio Oberdan di Milano. Tutte foto in bianco e nero dove i parigini vengono ritratti sia ricchi che poveri nelle loro abitudini quotidiane

Parigi in bianco e nero negli scatti di Doisneau

Amava paragonarsi a Eugène Atget, uno dei più grandi maestri della fotografia a cavallo tra Ottocento e Novecento e proprio come aveva fatto Atget, ripercorrere fotograficamente con la sua macchina manuale meccanica, tutta Parigi dal centro alle periferie per impossessarsi dei tesori trasmessi inconsciamente dal mondo circostante: un'epoca che ha dato artisticamente grandi frutti, nomi illustri nel campo della fotografia come dell'arte, della letteratura e del costume. Stiamo parlando di Robert Doisneau (1912-1994), oggi noto al grande pubblico per alcune sue spettacolari immagini, «Il bacio degli innamorati», «Ragazzi che fanno le capriole», «Caffè di Les Halles», solo per fare qualche esempio, ma la sua storia parte da più lontano, quando Doisneau dopo avere avuto il diploma alla Ecole Estienne, scopre la fotografia da giovanissimo mentre lavorava in uno studio specializzato in pubblicità per prodotti farmaceutici. Nel 1931 riesce a diventare operatore da Vigneau e nel 1934 diventa fotografo per le officine Reanault dalle quali viene licenziato cinque anni dopo per assenteismo, a quanto pare. È nel 1939 che l'artista diventa illustratore-fotografo free lance e nel 1946 entra a pieno titolo nell'agenzia Rapho. La Galleria Chateau d'Eau di Toulouse espone le sue opere nel 1974 e proprio in quegli anni ottiene i primi riconoscimenti. Da allora le sue 450mila immagini stampate (negativi a parte) hanno fatto il giro del mondo e sono state anche vendute a collezionisti e musei. Considerato il più illustre fotografo «umanista» in Francia, Doisneau arriva allo Spazio Oberdan della Provincia di Milano con 200 fotografie originali (scattate tra il 1934 e il 1991), le stesse che sono appena state in mostra a Parigi all'Hotel de VIlle, al Mitsukoshi di Tokyo e al Isetan Museum di Kyoto e al Palazzo delle Esposizioni di Roma. Una mostra «solenne», ricca di poesia, uno spaccato della vita quotidiana dove l'amore si mischia al dolore e alla sopravvivenza, ma anche alla gioia, una mostra in grado di dare grandi emozioni perché lo spettatore è come se si avvicinasse all'istante immortalato. «Robert Doisneau-Paris en liberté» sarà allestita allo Spazio Oberdan dal 20 febbraio al primo maggio in via Vittorio Veneto 2, grazie all'assessore alla cultura Maerna, alla Fondazione Fratelli Alinari per la storia della fotografia e all'Atelier Doisneau, nonchè Civita, con il patrocinio della Ville de Paris.
Il percorso espositivo è stato pensato per aree tematiche: dai giardini di Parigi, il Lungo Senna, le strade del centro e della periferia, i bistrot, gli atelier di moda e le gallerie d'arte della capitale francese...

Tutte foto in bianco e nero dove i parigini vengono ritratti sia ricchi che poveri nelle loro abitudini quotidiane, uomini, donne, bambini, innamorati, animali, clochard, i mercati, le antiche professioni, i caffè esistenzialisti di Saint Germain de Prés, punto di incontro di artisti, intellettuali, attori e musicisti.

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