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Parolario, il fascino dei sogni

«Parolario» è uno degli sparuti festival letterari che si azzardano a darsi un tema. Quasi sempre si tratta di un macro-tema, di una sorta di categoria dello spirito in grado di dialogare con l'attualità, come nel caso dell'edizione 2013, dedicata nientemeno che al «sogno». In tempi in cui la realtà tende a farsi sempre più dura, sondare la dimensione onirica ha il sapore di una sfida, non certo di una fuga. Il sogno - per gli organizzatori della rassegna di incontri culturali e presentazioni di libri che si tiene a Como, nelle sale affrescate di Villa Olmo e di altre ville limitrofe, fino al 9 settembre - «è immaginazione, è fantasia che apre le porte al reale, è un modo per non appiattirsi sull'orizzonte grigio del quotidiano». E' questa consapevolezza ad accomunare i protagonisti di una fitta sequenza di incontri - il programma completo è scaricabile da www.parolario.it - che ha avuto inizio il 29 agosto con un'incursione nel «Sogno della poesia» guidata da Franco Loi, autore di liriche e romanzi in dialetto milanese. Oggi sarà la volta del «sogno nell'arte del novecento, tra surrealismo e sviluppi futuribili», raccontato dalla direttrice del M.A.X. Museo di Chiasso, Nicoletta Ossanna Cavadini. Domani 2 settembre si parlerà ancora di arte e di sogni - ma questa volta di sogni erotici - nella conversazione tra Chiara Milani e Luca Beatrice, critico d'arte, collaboratore del Giornale e autore per Rizzoli di «Sex. Erotismi nell'arte da Courbet a Youporn».
Il giorno successivo toccherà curiosamente ai sogni degli animali, uno dei molti argomenti trattati in «L'uomo, i libri e altri animali», un bel volume pubblicato dal Mulino e scaturito dal dialogo tra l'etologo Danilo Mainardi e lo studioso di letterature comparate Remo Ceserani. Rimanendo in ambito letterario, un incontro da centellinare è quello dedicato al «sogno della traduzione perfetta», in programma il 6 settembre: tra i protagonisti Bruno Berni, traduttore di Karen Blixen ed Herman Bang, e Yasmina Melaouah, curatrice delle versioni italiane dei libri di Daniel Pennac e Fred Vargas.
L'evento più intrigante della rassegna è però quello che, sempre il 6 settembre, si focalizzerà sul «sogno della memoria», vale a dire sul significato e lo scopo degli archivi.
Ospite di Villa Olmo in questa occasione sarà Luciano Canfora, un grande storico e un raffinato divulgatore, uno studioso schieratissimo ma dotato di una rara onestà intellettuale.

Autore di una vasta mole di volumi - solo nel 2013 ne ha già dati alle stampe sei - i cui argomenti spaziano dalla guerra civile ateniese al rapporto tra spie, URSS e antifascismo, Canfora, da convinto assertore del ruolo delle utopie nei processi storici, probabilmente condivide quel celebre e disarmante aforisma di John Updike secondo cui «i sogni si possono certamente realizzare: sennò perché la natura ci inciterebbe a farli?».

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