Pisapia e Thohir archiviano lo stadio

Pisapia e Thohir archiviano lo stadio

Una arriva a Palazzo Marino in bicicletta, Milly Moratti; l'altro, il marito Massimo, accompagnato dal fedele Stefano Filucchi se la fa a piedi dalla vicina abitazione di via Bigli. Il terzo, il più atteso, il neo presidente nerazzurro Erick Thohir arriva puntuale alle 17,30 come un orologio svizzero, accompagnato dai soci Rosan Roeslani e Handy Soetedjo su una monovolume coi vetri oscurati che non impediscono però di vederlo sorridere.
Lo stesso sorriso, accompagnato da una serie di ripetuti «beautiful» davanti agli affreschi e agli arazzi dello storico palazzo comunale nel percorso fino all'incontro col sindaco Giuliano Pisapia, a sua volta affiancato da Ada Lucia De Cesaris, vice sindaco e assessore all'Urbanistica e da Chiara Bisconti, assessore allo Sport. E qui i complimenti e gli auguri si sono sprecati, col primo cittadino che non ha nascosto la sua passione per il nerazzurro e il nuovo presidente che a differenza del giorno prima, quando si era improvvisato ultrà («Chi non salta rossonero è»), ha invece mantenuto un atteggiamento cordialmente formale. Interessato anche dal libro fotografico su Milano, rigorosamente in inglese, dono di Pisapia ai tre ospiti asiatici. Appena una mezzoretta e poi la bella compagnia si scioglie, Moratti a casa a piedi e la banda Thohir in auto all'Armani Hotel. E proprio uscendo Thohir ha avuto un veloce contatto verbale con tre indonesiane: Ivonne Mohede, Ida Ponto e Yanì che sono state invitate a raggiungerlo in albergo per fargli firmare autografi su foto e magliette.
Nessun commento del super sorridente Thohir, mentre Moratti ha dichiarato: «Nuovo stadio? Non se n'è parlato. Sono però contento per il modo in cui Thohir è stato accolto dai tifosi molto affettuosi: si è dimostrata l'intelligenza dei nostri tifosi che guardano sempre al futuro con ottimismo, fiducia e riconoscenza. Io ho sempre ringraziato il pubblico perché ha in ogni circostanza mostrato il giusto equilibrio oltreché una grande passione che è il motore di tutto questo e lo sarà anche in futuro. Quanto alla mia posizione, non è affatto ingombrante». Salvo poi tirare una bordata ai presidenti delle altre società di A: «Nessun loro messaggio mi ha fatto piacere. Anche perché non ne ho ricevuti. Può darsi che siano dentro il telefono...».
Soddisfatto il sindaco Pisapia: «È stato un piacere accogliere Thohir nella casa dei milanesi. È stato il primo passo di un dialogo che proseguirà presto, abbiamo avviato un percorso comune che ci porterà a collaborare per il bene di Milano e poi Thohir contribuirà a far conoscere ancora di più la squadra e la città in tutto il mondo».
Silenzio sul nuovo stadio anche se le idee di Thohir sono chiare: nessuna voglia di spendere 60/80 milioni per un nuovo impianto; approfittando della finale di Champions 2016 al Meazza, meglio un restyling che comunque in 4 anni costerà 30 milioni a testa a Inter e Milan. Queste le cose da fare entro il 2016 per un San Siro più british: copertura del fossato, terreno sempre perfetto, riqualificazione degli sky box nel primo rosso, rifare il sottotribuna e la soffittatura del secondo anello, riqualificazione dei bagni, risanamento rampe secondo anello, aumento dimensione seggiolini secondo arancio (con perdita di 2000 posti), riverniciatura copertura, nuova segnaletica e panchine con a fianco posti vip.

E poi l'ampliamento del Museo, del centro controllo e degli uffici dei due club oltre alla sistemazione organica del piazzale con l'arrivo della MM5. Ma, per il dopo Expo, è già pronta un'area in zona Rho a prezzi stracciati, con progetto della Manica Architecture per uno stadio da 60mila posti, un'arena da 12mila, spazi commerciali e d'intrattenimento.

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