Prosa, musica e letteratura tra Goldoni e San Gennaro

Al Tieffe Menotti via a una rassegna di dieci spettacoli Maria Paiato al Ringhiera e Lavia-Bovary al Parenti

Antonio Bozzo

Quando nasce un nuovo festival c'è sempre da esserne contenti. È il caso di Talkin'Menotti, che dal 12 gennaio al 28 febbraio prevede 10 spettacoli - a cura di Tieffe Teatro Milano - tra il Verdi e, ovviamente, il Menotti. Prosa, musica, letteratura e poesia variamente assemblate: si parte con Romina Mondello, in scena al Verdi fino al 15 gennaio con Amami o cado, storia di una giornata d'amore. Debutto importante al Teatro Ringhiera, con Maria Paiato e Pilar Pérez Aspa, che mettono in scena (dal 12 al 15 gennaio) il reading La porta, di Magda Szabò. Due donne che si studiano a vicenda, due vite diverse, due modi di ricreare il mondo. La scrittrice ungherese Szabò (1917-2007) è una garanzia, come lo sono le due attrici: Paiato è conosciutissima, e ha avuto la nomination ai premi Ubu con Due donne che ballano, interpretato in coppia con Arianna Scommegna, visto al Carcano; Pérez Aspa ha avuto meritato successo, anzi serate tutte soldi out, sempre al Ringhiera, con il suo Racconti di zafferano, ovvero come in una paella ci può stare l'universo. Al Franco Parenti - che presenta domani alla stampa, nella Sala Buzzati del Corriere della Sera, il ciclo di incontri Gariwo, sulla responsabilità personale di fronte alle sfide del nostro tempo - va in scena, dal 13 al 29 gennaio, Niente più niente al mondo, da una novella di Massimo Carlotto. È il monologo, interpretato da Annina Pedrini, diretto da Fabio Cherstich, di una madre che ha ucciso la figlia nel Nord Est d'Italia, dove la corsa al denaro (ma non sarà un pregiudizio dell'autore? Non è così ovunque l'economia funziona?) guasta i rapporti umani.

Al Carcano si va sul classico con La locandiera di Carlo Goldoni, nella regia di Andrea Chiodi. La scatenatissima Mirandolina (Caterina Carpio), che dà dei punti a Don Giovanni, non delude mai. Al No'hma di Livia Pomodoro, ecco Delirio bizzarro, l'11 e 12 gennaio. Un lavoro di e con Giuseppe Carullo e Cristiana Minasi, in collaborazione con un centro di salute mentale per mettere in luce il confine, labile, tra follia ed equilibrio: dalla rivoluzione di Basaglia ne è passata di acqua sotto i ponti, ma il tema è tutt'altro che esaurito.

Al Martinitt, sotto esame continua a essere, invece, un'altra realtà che tanti considerano una pazzia, scomodando magari Schopenhauer: vivere come marito e moglie. Dal 12 al 29 gennaio va in scena Il matrimonio nuoce gravemente alla salute, commedia francese di grande successo, scritta da Pierre Leandri ed Elodie Wallace, diretta da Massimo Natale. In scena al Piccolo, Studio Melato, Sanghenapule con Roberto Saviano e Mimmo Borrelli. Il sangue è quello di San Gennaro, di cui si raccontano vita e naturalmente miracoli: lo spettacolo è un ritorno, dopo il successo della scorsa stagione.

Chiudiamo la nostra panoramica della settimana tornando al Parenti, dove va in scena dall'11 al 22 gennaio Madame Bovary di Flaubert, interpretata da Lucia Lavia (figlia di Monica Guerritore e Gabriele Lavia), con un tocco di erotismo esplicito che farà parlare. La regia è di Andrea Baracco.

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