Quei 7 temerari «rari nantes» del primo cimento nel 1895

Davanti alla Nuova Canottieri Olona sull'Alzaia Naviglio Grande, oggi alle 10,30 100 persone si butteranno nelle acque gelide come tradizione impone nei giorni della Merla (i più freddi dell'anno). È dal 1895 che si ripete il rito, naturalmente non più con gli ardimentosi costumi d'epoca, ma con indumenti più moderni. I soci della Rari Nantes Milano, da quei lontani giorni sotto lo sguardo attonito ma anche ammirato dei milanesi con il bavero del cappotto alzato, ripeteranno l'esperimento, dopo una corsa come riscaldamento e poi il fatidico tuffo accompagnato da una nuotata energica per non fare paralizzare gli arti. Tra i vincitori del passato Zaimi, Caimi, Cogliola, Bordoni e De Micheli, un vero campione. Una gara che si correva in 2 ore e 25 minuti e 17 secondi, stando alle cronache, almeno per Alisoff, uno dei tanti campioni che partì dal laghetto di Porta Ticinese rimontando il Naviglio Grande fino alla Casa Bianca. La denominazione «rari nantes» è stata presa dal primo libro dell'Eneide di Virgilio: «...apparent rari nantes in gurgite vasto», ovvero «si vedono rari nuotatori nel vasto gorgo»... ma detta così avrebbe meno senso. Non so dire se oggi ci saranno ancora un migliaio di spettatori lungo quel percorso di 250 metri, ma una cosa è certa che la sfida va avanti per uno «Sport sopra e sotto zero!...». Neppure le guerre seppero fermare il Cimento. Molte cronache sono raccolte nel libro «Alla ricerca del nuoto perduto» di Aronne Anghileri. Una copertina della Domenica del Corriere con un disegno di Beltrame passò alla storia. Il Cimento nacque un anno prima delle Olimpiadi del 1896, dove si organizzarono le prime gare ufficiali di nuoto. Gli atleti dell'Impero Austro-Ungarico, si tuffavano nel Danubio blu o in piscine ma anche alle terme di Budapest e di Vienna. Milano allora poteva contare solo su due impianti, uno a Porta Venezia, i famosi Bagni Diani (dove c'è l'Hotel Diana) con una vasca lunga 100 metri alimentata dalla roggia Gerenzana con tanto di trampolino a varie altezze e una palazzina in Foro Bonoparte 68, terme di 15 metri a 26° con tanto di docce e il tutto abbellito da marmi di Carrara. Qui le donne potevano accedere solo in determinati orari e chi non aveva i soldi per permettersi queste strutture per allenarsi o fare ssolo il bagno, aveva solo il Naviglio. Prima dei tuffi nel nostro Naviglio bisognava allenarsi al Cimento perché la regola della competizione vuole che le acque siano di 10° sotto zero. Lo scultore Giuseppe Cantù, grande nuotatore e fondatore della società natatoria, estese la competizione e i concorrenti arrivarono persino da Genova, Carpi e Cremona per nuotare lungo 250 metri che poi divennero 22 nel 1897. Per l'iscrizione si pagava 2,50 lire, i 5 centesimi di oggi.

Terminati i giochi c'era il brindisi nella sede della società che si trovava in una torre merlata a fianco di Porta Ticinese. Oggi si disputa il 27 gennaio (un tempo il 25). Alla prima edizione si presentarono in 7. Con il passare del tempo i coraggiosi sono aumentati. Auguri ai 100 nuotatori di questo 2013.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica