Raffaella Curiel torna allo stile degli atelier

Raffaella Curiel raddoppia il suo show room e torna allo stile degli atelier del passato, come Coco Chanel o di sua madre Gigliola. Festa grande in corso Matteotti

Raffaella Curiel torna allo stile degli atelier

Raffaella Curiel non ha stereoptipi, ma rivendica all'infinito nuovi modi di esprimersi e di fare moda, tendenza e cultura, non a parole, ma con i fatti e stupendo nel tempo persino le sue clienti che già amavano i capi semplici e lineari, i famosi "curiellini" che creava sua madre Gigliola nel suo atelier e che ora adorano la forza, il rigore, la fantasia e la passionalità con cui la "Lella" per gli amici, insieme a sua figlia Gigliola (che porta il nome della mitica nonna e sviluppa una linea più per giovani senza tralasciare la tradizione di famiglia), sfida la concorrenza di oggi.

Questioni di cuore, questioni di testa. Fatto sta che la Curiel ha avuto il coraggio di aprile in Corso Matteotti al 14 al secondo piano, un vero atelier, propro come un tempo, ma con le sigenze moderne di una clientela e di amici giornalisti, artististi, letterati che da anni la seguono stupiti per come ha sempre saputo unire la parola stile ad arte, fachion a svago ed eleganza, signorilità. La riprova è stata l'altra sera quando Raffella e Gigliola Curiel si sono trasferite al piano di sopra del palazzo dove avevano la boutique e dove già esisteva la sartoria, per farne un tuttuno: un salotto, aprendo così un nuovo capitolo nelal storia della storica Maison.

"Creare è dare forma al proprio destino", scriveva Camus. E proprio di creazioni eccellenti della Lella si è parlato e visto nel nuovo Spazio Curiel in occasione dell'inaugurazione dell'atelier, show-room, boutique, dove l'attività sartoriale è pienamente rappresentata nei locali dotati di uno splendido terrazzo che da su via Manzoni ricco di painte e fiori, arredato splendidamente con Mobili "Vivai del Sud", dallo stile speciale che fa dell'interno dell'atelier un continuum con l'esterno. Questa terrazza lungo la cui balaustra dalla strada si legge il nome di "Raffella Curiel", si sono dati appuntamento amici, clienti e conoscenti della Lella per brindare con un ottimo spumante millesimato Berucchi Rosè 2007. Bollicine dunque che a partire da Pia Berlucchi a Giovanni Morandi, per non parlare dei nomi della Milano-bene come Cicci Locatelli, Fanny Rattazzi, Silvia Sodi, Marta Brivio Sforza, Adriana Dompè, Laura e Andriano Teso, Susi Veronesi hanno voluto portare il proprio contributo di solidarietà alla Lella. Non è mancato il mondo della moda da Mario Boselli a Gaetano Marzotto fino a Renato Mannehimer tanto per fare qualche studio di priezioni...

"Arte, cultura, design, alta gastronomia, musica e naturalmente moda, tutto può essere punto di ispirazione, di approfondimento e di condivisione, oltre che di divertimento. Per questo lo spazio organizzerà periodicamente eventi, presentazioni di libri e così via...". Parole della Lella che mai si è dovuta rimangiare le suei promesse e i suoi sogni.

Tenaci, bella, dal comportamento regale, occhi verdi-azzurro da incantare ha voluto condividere tutto questo con sua figlia Gigliola che da anni lavora con lei creando originali collezioni per chi ama la varietà espressiva, una moda più disimpegnata ma ugualmente elegante. Le due signore dalle belle chiome e dai occhi ammalianti, nonchè dalla gambe belle e dritte come un fuso, hanno voluto proiettare agli illustri ospiti un filmato con l'ultima sfilata di Roma dal titolo "Omaggio ai colori della Sala Sistino del Vaticano" che si è appena svolta nel meraviglioso Palazzo Sacchetti. Per questa occasione la Maison Curiel ha stampato i tessuti come gli affreschi che rivestivano il soffitto della Sala Sistino, da non confondersi con la Cappella Sistina. Entusiamo e commozione si sono mischiati per un'occasione unica e rara.

Con gli specchi e i velluti dal mattone bruciato al rosso corallo, sculture e lampade d'epoca create da design storici, il tutto circondato da abiti di ogni tipo e di ogni colore, scarpe, borse, camice, golfini, collane, portafogli, borse, foulard, bijoux, cappelli, occhiali, borse, ombrelli, quadri e fotografie, bozzetti d'epoca di riviste storiche di moda, mobili antichi, poltroncine e divanetti in velluto alla Luigi XIV, sembrava di essere proiettati in un'altra epoca che aveva però la novità della contemporaneità.

Un bel quadro di Tallone, disegni di moda di Vittoria e Ortesia Curiel, figlie di Gigliola, nipoti della Lella, opere di Del Pezzo, quadri astratti action-painting, appendiabiti disegnati da Piero Castellini negli anni Settanta, mobili con serrande mobili scorrevoli, pastelli con donne che cuciono, grande scrivanie di radica distraggono un po' dai begli abiti di seta rossa appartenenti alla sflilata di alta moda del 2012 fatti di seta e chifon ricamato con piume. Camerini, poltrone Frau del Novecento uniti alle cineserie che da sempre la Lella colleziona fanno un ambiente unico, ricco di storia, di memorie, ma anche di contrasti con il nuovo.

Un modo per coniugare tessuti indiani a mobili di Gio Ponti che insieme a lunghe scrivanie di cristallo moderne nelle quali si rispecchaino le luce dei lampadari di Murano, trasformano questo grande appartamento-laboratorio una scena teatrale. Non manca un mobile con sgabelli di Alvar Aalto.

Qui chiunque entra comprende che nulla è lasciato al caso, anche se l'ospitalità delle signore Curiel è ciò che più di naturale e spiritoso esista. Persino l'ultimo libro scritto dalla Lella, cuoca eccellente (chi non si ricorda dopo le sfilate milanesi, i risotti fatti da lei nella sua bella casa di via Cerca?) dal titolo Le ricette della Lella edito da Codice Atlantico-Castellini Editore. Un nome che ricorre spesso, quello di Castellini perchè è stato il marito di Raffella Curiel e dei suoi due figli, un vero campione di ippica che purtroppo è scomparso prematuramente. Un amore grande la cui fisionomia la troviamo anche nei volti degli ex ragazzi, Gigliola e.....Generosa come sempre la Lella dopo avere fatto da volontaria al Policlinico sotto l'ala di Gerolamo Sirchia, per anni ha devoluto l'incasso delle sue sfilate alla Croce rossa milanese, sezione femmilile.

Un omaggio alla donna la Maison Curiel l'ha voluto fare tre volte con tre fragranze, tra cui, delicato, ricco di contrasti e di misteri, proprio come è la Lella che fino da ragazza vedeva entrare nell'atelier della madre Gaetano Afeltra con ....Buzzati.... , la Biki, altra grande donna, la sarta della Callas.

La longe room, l'immensa terrazza, rigogliosa di painte e

fiori, i salottini, le creazioni della Maison tutte allineate, sono l'eccelelnza in rosa che solo nell'immaginario f arima con il mondo femminile. La personalità volitiva aperta e originale della Curiel fa tutto il resto.

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