La Regione: «Ebola, termometri negli aeroporti»

La Regione: «Ebola, termometri negli aeroporti»

(...)da Liberia, Sierra Leone, Guinea e Nigeria - attraverso viaggi con scalo, perché da queste aree non ci sono voli diretti per Milano - sarebbe uno strumento utile per evitare un focolaio anche qui, sostiene l'Aula lombarda. La richiesta, contenuta nella mozione che il Consiglio regionale chiede al presidente Roberto Maroni di inoltrare al premier Matteo Renzi, è stata presentata da Riccardo De Corato, di Fratelli d'Italia, e approvata con il voto favorevole di Lega Nord, Forza Italia, Ncd, Lista Maroni e Fratelli d'Italia. Per il sì anche la consigliera del gruppo Misto - Popolari per l'Italia Maria Teresa Baldini, che nelle sue parole disegna uno scenario apocalittico, paragonando il virus Ebola alla peste e aggiungendo: «Sono sicura che arriverà in Italia e colpirà prima il Sud; questo causerà un vero e proprio fuggi fuggi verso il nord, con tutte le conseguenze che possono derivarne», ha tuonato. Al voto in Consiglio non hanno partecipato invece Pd, Patto civico e Movimento 5 Stelle. La consigliera regionale piddina Sara Valmaggi spiega la decisione del suo partito definendo «inutile e pericolosa» la mozione. Il virus ebola, aggiunge, «non è tema liquidabile con una mozione farcita di approssimazioni, errori e strumentalizzazioni politiche. Di certo non servono allarmismi e strumentalizzazioni inutili».

Beghe politiche a parte, la richiesta è quella di adottare una strumentazione simile a quella in uso in alcuni Paesi esteri tra cui gli Stati Uniti: un termometro elettronico, che consente di rilevare la temperatura corporea anche a distanza. Non solo: il pacchetto prevede anche un monitoraggio dei viaggiatori provenienti da zone a rischio per 20 giorni, il lasso di tempo nel quale il virus manifesta i suoi sintomi, e anche quello in cui è fondamentale diagnosticarlo se si vuole curare in tempo la persona infetta.

La possibilità che la malattia arrivi anche dentro i confini italiani fa paura, al punto che due giorni fa l'allarme è scattato al Tribunale di Milano, dove un imputato è stato ricoverato all'ospedale Sacco: non si tratta di un caso di Ebola, anche se proprio questo è il

nosocomio milanese di riferimento per fare fronte a eventuali infezioni. Lo ha sottolineato ancora, ieri, l'assessore regionale alla Salute Mario Mantovani, ricordando che da giorni al Sacco «sono in corso simulazioni».

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