Domani sarà uno dei giorni clou del Salone. In città arriveranno decine di migliaia di persone per visitare i padiglioni della fiera, aperti al pubblico unicamente sabato e domenica. E la Lombardia come accoglie il popolo del design? Con un sciopero dei treni. Otto ore di rallentamenti e corse a singhiozzo. Non proprio l'ideale per una regione che tenta il rilancio e che invece rischia di vanificare gli sforzi di uno dei pochi eventi che funzionano davvero.
Lo sciopero, convocato a livello nazionale dalle organizzazioni sindacali dei lavoratori di Trenitalia, comincerà alle 9 del mattino e proseguirà fino alle 17. Pur non coinvolgendo il personale di Trenord, la contestazione avrà riflessi anche sul traffico regionale, in particolar modo sulle linee a cavallo con le altre regioni.
Trenord segnala variazioni e rallentamenti tra Milano e alcune direttrici: Novara-Vercelli, Arona-Domodossola, Brescia-Verona, Mortara-Alessandria, Luino, Pavia, Voghera e Genova. Non verranno toccati gli orari dei pendolari. Ma stavolta in gioco c'è un pubblico molto più vasto. Tutti quelli che investono nelle giornate del salone per fare affari, rilanciare la propria azienda, tentare il riscatto economico. Trenitalia avverte che circoleranno regolarmente i treni nazionali: «Il programma dei treni regionali potrà invece essere oggetto di alcune modifiche anche se lo sciopero, che esclude la Toscana, non inciderà sulle fasce orarie più frequentate dai viaggiatori pendolari nei giorni feriali (6.00-9.00 e 18.00-21.00)».
Facendo una stima dell'adesione allo sciopero, sono gli stessi sindacati a rendersi conto che a fare le spese della giornata saranno le corse regionali. «Ovviamente - spiega Enore Faccini, segretario generale Uil Trasporti - verranno tutelati i Frecciarossa e la linea ad alta Velocità, spostando su quelle tratte parte del personale. Le altre linee quindi rischiano di funzionare a macchia di leopardo». Comprese quelle regionale.
Contando che il Salone del Mobile non riguarda solo Milano ma coinvolge mezza Italia, soprattutto quella del Nord, domani si prospetta una giornata difficile. Sapendo dello sciopero in parecchi si riverseranno in autostrada, intasando l'ingresso in città.
L'unico modo per non paralizzare gli affari lombardi sarebbe decidere di cambiare data. Rinviare cioè lo sciopero a un venerdì meno cruciale. Ma l'unico a poter ordinare una cosa del genere sarebbe il prefetto. «Dovrebbe intervenire - spiega Facchini - e chiedere una specie di stralcio delle regioni del Nord, che potrebbero scioperare in un altro momento.
Le organizzazioni sindacali locali potrebbero chiedere ai lavoratori uno sforzo per non creare troppe difficoltà, anche se è difficile ottenere qualcosa. Quando si convoca uno sciopero nazionale, non si intende colpire una giornata in particolare ma le procedure sono molto complicate ed è dura spostarlo».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.