Sconti prima dei saldi: sabato si parte

Sconti prima dei saldi: sabato si parte

Buone notizie sul fronte dello shopping. La Regione Lombardia prova a giocare d’anticipo regalando una boccata di ossigeno ai commercianti stretti nella morsa della crisi e alle famiglie divise tra l’incubo delle tasse, a partire dalla prima rata dell’Imu, e la voglia di rinnovare il guardaroba, in vista della bella stagione e delle vacanze.
Oggi il consiglio regionale, dopo il voto sulla mozione di sfiducia al governatore Roberto Formigoni, si confronterà sulla sospensione del divieto di effettuare vendite promozionali nei periodi antecedenti i saldi. Il progetto di legge bipartisan, presentato dal presidente della Commissione Attività Produttive Mario Sala (Pdl), Massimiliano Orsatti (Lega) e Stefano Tosi (Pd) è stato votato all’unanimità il 30 maggio. Questa mattina quindi, salvo sorprese, il progetto di legge verrà licenziato dal parlamentino lombardo e, data l’urgenza, diventerà operativo il giorno seguente la pubblicazione sul bollettino. «Salvo sorprese, mi auguro proprio che la mozione di sfiducia al presidente non passi, la nostra proposta diventerà legge - spiega Mario Sala - visto che è stata votata all’unanimità in commissione. Succede sempre così». In sostanza da sabato - i saldi estivi cominciano ufficialmente il 7 luglio in Lombardia - prenderanno il via le promozioni.
Il progetto di legge prevede in via sperimentale per un anno la sospensione del divieto di effettuare vendite promozionali nel mese antecedente i saldi. Forse non tutti sanno che c’è una differenza sostanziale tra vendite promozionali e saldi: le prime consistono nel lancio a prezzo ridotto di tutti gli articoli del negozio, i secondi nella vendita fortemente scontata di prodotti stagionali che rischiano il deprezzamento.
La proposta arriva da lontano, o meglio dagli addetti ai lavori: «La richiesta parte da noi - spiega Renato Borghi, presidente di FederModa Milano e vicepresidente vicario di Confcommercio Lombardia - come rappresentanti delle imprese strette da un crisi senza precedenti e da un crollo dei consumi del 15%. Non solo, la legge regionale è a svantaggio solo delle piccole imprese perché la grande distribuzione e le catene aggirano il divieto mandando mail e lettere ai clienti abituali». Nessun rischio di interferire con i saldi? «No perché le promozioni sono annunciate con minor enfasi».
La legge regionale in vigore vieta le vendite promozionali nel mese che precede i saldi (è sempre la Lombardia che a inizio anno fissa il calendario delle vendite scontate estive e invernali) appunto per evitare che tra lettere e inviti ai clienti abituali, carte fedeltà, extra promozioni si ingannino i consumatori con falsi sconti. Ma le cose stanno cambiando: «Il crollo vertiginoso dei consumi - spiega il presidente della commissione Attività produttive Mario Sala - e la crisi economica che ha investito pesantemente il settore della moda stanno mettendo in ginocchio i negozi di abbigliamento, pelletteria, calzature, tessuti e articoli sportivi. Duplice l’obiettivo: dare sostegno all’economia locale e, al contempo, una boccata di ossigeno alle famiglie, strangolate più che mai dalle tasse».

Non solo, la crisi ha cambiato radicalmente le abitudini dei lombardi e degli italiani in generale rispetto alle vacanze: «Ormai non si va più in ferie tutti ad agosto, ma da giungo a settembre, quando i prezzi sono più bassi. È giusto però dare la possibilità anche a chi parte prima di fare qualche affare e rinnovare il guardaroba a prezzi ridotti».

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