Scuola, partenza e incognite. Vaccinazioni anche di notte

Primo giorno in classe, si temono chiusure immediate ma la campagna rilancia con un hub notturno a Sesto

Scuola, partenza e incognite. Vaccinazioni anche di notte

Oggi si torna in classe, con grandi incognite ma si torna, anche in Lombardia. Intanto, si annunciano altre novità nella campagna vaccinale, come l'apertura notturna di un hub, quello di Sesto San Giovanni, destinato ad agevolare gli over 50 e i «senza prenotazione». Il tutto per arginare la quarta ondata, che si sta mostrando insidiosa: gli ospedali restano relativamente sotto controllo ma i casi dilagano, e si teme possano aumentare ancora.

Con l'intenzione di dare un segnale di normalità ai moltissimi cittadini che si sono vaccinati e sacrificati in questi mesi, il governo ha deciso che le scuole riaprono regolarmente. La posizione del presidente del Consiglio è parsa irremovibile, quindi la Regione si è allineata senza contestare questa decisione, cosa che altri governatori hanno fatto. «È volontà della giunta sostenere le istituzioni scolastiche per la migliore continuazione delle attività didattiche in sicurezza per gli studenti e le loro famiglie» ha spiegato l'assessore all'istruzione Fabrizio Sala, dando notizia del regolare riavvio delle attività didattiche due giorni fa.

Certo, a Palazzo Lombardia, come altrove, non ci si fa troppe illusioni. Anzi, presso le autorità sanitarie si esaminano con una certa preoccupazione le proiezioni che, basandosi dell'attuale andamento dei contagi, tentano di prevedere - e la cosa avviene con una certa precisione, in questi casi - quale possa essere la progressione del contagio. Molte classi saranno costrette a chiudere nel giro di pochi giorni - questo è stato messo in conto, anche dalle famiglie - e molti dirigenti si sono mostrati contrari o perplessi sulle riaperture, anche perché gli istituti fare i conti con una certa percentuale di insegnanti «No vax», e hanno il non facile compito di sostituire questi e tutti coloro che risultano contagiati o in quarantena. In ogni caso, la decisione di riaprire è presa, e molti la apprezzano, anche se le incognite della prima campanella dopo Natale si aggiungono a quelle determinate dai momentanei - si spera - tagli al servizio di trasporto pubblico, annunciati da Atm e Trenord per le stesse ragioni (defezioni legate a isolamenti e quarantene).

La speranza, comunque, è che il picco sia stato raggiunto. La risposta, in ogni caso, consiste ancora nelle vaccinazioni. Per i prossimi tre venerdì di gennaio il centro vaccinale di Sesto San Giovanni, alle porte di Milano, sarà attivo anche di notte. Lo ha annunciato il coordinatore della campagna vaccinale in Lombardia Guido Bertolaso, spiegando che la sperimentazione sarà avviata anche «per agevolare» la nuova categoria che ha l'obbligo di vaccinazione, ossia quella degli over 50. Il centro, ha aggiunto, «sarà aperto anche la notte, senza bisogno di prenotazione». «Lo faremo a titolo sperimentale a Sesto San Giovanni, poi se ci sarà disponibilità di personale e richiesta continueremo ad aumentare questa attività». Comprensibilmente orgoglioso il primo cittadino leghista della cittadina Roberto Di Stefano. «Un'altra ottima notizia che vede protagonista la nostra città», ha scritto ieri, ringraziando Bertolaso e il presidente della Regione Attilio Fontana.

L'ex capo della Protezione civile, oggi capo della campagna vaccinale lombarda, ha annunciato l'iniziativa nel corso di una visita all'hub della Fiera. «Sotto di noi - ha aggiunto - c'è il famoso ospedale di terapia intensiva e rianimazione, che è pronto, basta accendere la luce e inizia a funzionare. Per il momento è in stand-by. Ancora non lo si apre, perché la situazione è critica negli ospedali però non è drammatica come lo scorso anno». «Spero che entro la fine di gennaio la situazione di crisi e di crescita della curva epidemica si arresti.

Se si arresterà, che nessuno dica che il virus si è stancato o perché cambiano le condizioni climatiche. Si arresterà nel momento in cui avremo una copertura vaccinale con la terza dose tale da fermare finalmente la diffusione dell'epidemia», ha commentato.

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