Sea, i manager a Pisapia: «Ci tagliamo lo stipendio»

Sea, i manager a Pisapia: «Ci tagliamo lo stipendio»

Nuovo taglio agli stipendi dei dirigenti Sea. Dopo aver annunciato - nell'aprile scorso - il dimezzamento dei bonus per i top manager della società che gestisce gli aeroporti lombardi, ieri il presidente Pietro Modiano ha consegnato una lettera al sindaco Giuliano Pisapia per comunicare il ccontributo di solidarietà decisp dai vertici della partecipata: una mensilità in meno per i dirigenti, e la rinuncia «fino quasi alla metà» della partevariabile della retribuzione per 10 figure apicali.
«Il sindaco - ha spiegato Modiano nel corso della seduta congiunta delle commissioni Trasporti, Partecipate e Politiche per il lavoro a Palazzo Marino - ci ha indotto a riflettere e ad accelerare questo tipo di iniziativa. Ieri c'è stata un'assemblea di tutti i dirigenti e la loro risposta è stata: “Ci siamo”». Una decisione, si legge ancora nel documento, presa «senza clamore ma con partecipazione» per la sorte dell'azienda e dei lavoratori. «Diversamente da chi da mesi con l'unico obiettivo di alimentare tensioni fa ampio esercizio di pratiche di comunicazione al limite della diffamazione - sottolineano i manager - i dirigenti di Sea hanno volutamente tralasciato finora prese diposizione che potessero essere interpretate come esclusivamente mirate a un effetto mediatico. La situazione venutasi a creare nel gruppo Sea» ha «condotto il nostro gruppo dirigente ad assumere determinazioni circa lavolontà di decurtazioni» alle retribuzioni «che risalgono già all'inizio dello scorso mese di maggio». E dunque, si conferma «l'impegno per un taglio retributivo nel 2014 pari a una mensilità, cui si aggiunge una riduzione strutturale della retribuzionevariabile fra il 46 e il 25% riferibili a una decina di dirigenti. La decisione è legata al mantenimento degli accordi quadro di riferimento sottoscritti dall'azienda e le organizzazioni sindacali, con l'espressa finalità di sostegno solidaristico» per la nascente Airport Handling.
Ma Sea, ieri, è stata protagonista anche della richiesta di rinvio a giudizio avanzata dalla Procura nei confronti di Vito Gamberale, amministratore delegato di F2i, il fondo di investimenti che nel dicembre 2011 acquisì il 29,75% della società aeroportuale con un'offerta di un solo euro superiore al minimo fissato dal bando pubblico.

Gamberale è accusato di turbativa d'asta in concorso con il suo braccio destro Mauro Maia e Sahai Vinod Behari, procuratore speciale della società indiana «Srei Infrastructure Finance Ltd», unica società oltre a F2i a presentare un'offerta. Anche se in ritardo di pochi minuti. Quanto era bastato - secondo i pm - per lasciare campo libero a Gamberale. E in cambio di una quota compresa tra il 5 e il 7% della azioni Sea su cui F2i aveva appena messo le mani.

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