Il confine tra l'arte contemporanea e la moda, così come il design, è molto labile. Ce lo ha dimostrato la gallerista milanese scomparsa Claudia Gian Ferrari, definendo i suoi cappellini «small walking sculpures», in mostra da oggi a Palazzo Morando di via Sant'Andrea (ingresso libero fino al 28 settembre), museo della Città di Milano che si occupa del costume e della tradizione lombarda. In mostra vi sono anche altre opere provenienti dalla collezione Gian Ferrari, come un prezioso bronzo di Arturo Martini, l'artista più amato da Claudia Gian Ferrari. Non va scordata la generosità di questa straordinaria collezionista, critica e divulgatrice d'arte, che ha donato alla sua morte parte della sua preziosa collezione a Villa Necchi del Fai, compreso quadri di Sironi, Campigli e naturalmente una bella scultura di Martini. Il titolo esatto dell'esposizione è «Moda e arte della collezione Gian Ferrari dialogano con i progetti degli studenti del Naba- Ritratti di gruppo», a cura di Alessandra Galasso, curatrice di arte contemporanea e docente dello stesso Naba (Nuova Accademia Belle Arti di Milano). Un progetto promosso dal biennio specialistico «Fashion and Texile Design» di Naba con Nicoletta Morozzi, advisory leader e Aldo Lanzini ( «Course Leader del Biennio»).
Si tratta di una mostra curiosa che mette in risalto non solo il costume ma anche la moda e i tessuti, nonché il tipo di lavorazione artigianale giunto sino a noi per questa occasione da una approfondita ricerca del Naba; un progetto affascinante che si snoda tra le sale antiche di Palazzo Morando e le opere esposte con un profilo tra il contemporaneo e l'avveniristico. Stiamo parlando di un patrimonio di oltre 200 pezzi, tra abiti e accessori, in gran parte creati dallo stilista giapponese Issey Miyake. Insieme spiccano i capi di firme importanti quali gli stilisti italiani, Valentino, Armani, Krizia e Raffaella Curiel. Un video ne traccia la storia.
All'inaugurazione, l'assessore Del Corno ha precisato: «Questo progetto non solo valorizza la preziosa collezione Gian Ferrari, che fa parte del patrimonio artistico milanese, ma pone anche in stretta relazione la collezione stessa e gli studenti di questo importante Istituto, protagonisti del pensiero creativo della moda di domani e che testimonieranno con la loro presenza nelle scuole milanesi, la straordinaria capacità della nostra città di essere un luogo irrinunciabile per tutti coloro che vogliono esercitare il loro talento ».
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