Gli studenti difficili di Bentivoglio e i processi di Wilde

Parenti, successo per «L'ora di ricevimento» All'Elfo l'odissea dell'autore di Salomè

Antonio Bozzo

Teatro, ben ti voglio. Viene voglia di giocare con i cognomi, se in scena c'è (al Franco Parenti, fino al 29 ottobre) una commedia come L'ora di ricevimento di Stefano Massini, regia di Michele Placido e, appunto, interpretazione di Fabrizio Bentivoglio (con altri dieci attori). L'ora di ricevimento è quella che gli insegnanti concedono ai genitori degli studenti, desiderosi di conoscere l'andamento scolastico dei figli. Ma se ci troviamo nell'esplosiva periferia di una grande città francese, tra immigrati e conflitti sociali, quell'ora diventa una preziosa lente per leggere la realtà. Bentivoglio è un professore di materie letterarie, disilluso sì, ma che non vuole rinunciare a portare fino in fondo i suoi studenti nel percorso scolastico. Non vuole perderne uno. Il testo di Massini, che Placido definisce «una commedia che non fa ridere, ma riflettere», non prevede la presenza degli studenti, soltanto evocati dal professore e dai genitori.

Lo avevamo segnalato tra gli spettacoli del mese, lo ricordiamo per questo weekend. Atti osceni - i tre processi di Oscar Wilde all'Elfo Puccini fino al 12 novembre, racconta l'odissea giudiziaria, fino alla condanna, del grande scrittore irlandese. Troppo avanti rispetto ai tempi (lo sarebbe anche oggi) per non incappare nelle censure, e nelle vendette, della società dominante anche nell'imporre un comune senso del pudore. La messinscena, che muove da un testo di Moisès Kaufman, ha regia, scene e costumi di Ferdinando Bruni e Francesco Frongia, sulla traduzione del testo di Lucio De Capitani. La produzione è dell'Elfo Puccini, a Oscar Wilde dà vita Giovanni Franzoni. Wilde tornerà in novembre con L'importanza di chiamarsi Ernesto e Il fantasma di Canterville, e il 3 dicembre ci sarà il Wild(e) day, tre spettacoli dal pomeriggio a mezzanotte.

Da non perdere all'Out Off I dispersi del giovane drammaturgo Fernando Coratelli, con regia di Margherita Remotti, anche in scena con altri cinque attori. La commedia affronta il tema caldissimo delle fake news, peste dell'informazione via web. La vicenda si svolge in una web Tv, collocata ai piani alti di un grattacielo. L'arrivo di una donna che denuncia una scomparsa proprio ai giornalisti, non alla polizia che ha gli uffici pochi piani sotto, dà il via a una serie di situazioni che denunciano lo stato delle cose: la realtà è vista attraverso lo specchio deformante delle bugie, dell'inganno.

A teatro è una buona idea portare anche i bambini: chiudiamo con uno spettacolo adatto a loro le nostre segnalazioni per il weekend. Al Pacta Salone, in via Ulisse Dini, domenica alle 15.

30 va in scena "La Bella e la Bestia", nell'ambito della rassegna «Parapiglia, teatro in famiglia», prodotto da Teatro dei Navigli, regia di Luca Cairati. Bestia è un ragazzo di oggi, trasformato in mostro da una strega. Bella, come ci si aspetta, romperà l'incantesimo.

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