Le talpe della «lilla» sbucano a Citylife: 5 stazioni per Expo

Le talpe della «lilla» sbucano a Citylife: 5 stazioni per Expo

I due tunnel lungo i quali viaggeranno i treni della seconda parte della Metro 5 ora sono quasi completi. Il diaframma che divideva lo scavo di San Siro dall'area di Citylife è stato abbattuto ieri poco dopo le 14.30. Ci ha messo qualche minuto in meno «Augusta», poi è sbucata dall'altra parete, quella che copriva la bocca della seconda galleria, anche «Daniela»: così sono state chiamate le due talpe della Astaldi (società capofila dei lavori). Mezzi meccanici imponenti, con un diametro di oltre sei metri e mezzo, in grado di mangiarsi, in media, tra i 15 e i 17 metri lineari di terreno al giorno. Con picchi fino a 32-35 metri di avanzamento giornaliero. Adesso resta da buttar giù solo qualche altro metro, nel punto in corrispondenza della stazione di Gerusalemme, sia verso la fermata di Cenisio che verso quella di Domodossola. Ma i lavori, ha detto l'assessore alla Mobilità Pierfrancesco Maran, «procedono secondo le tempistiche prefissate, e ci hanno consentito di dare lavoro a 2mila persone per un'opera che sarà fondamentale per i cittadini».
La seconda parte del tracciato della M5, «la lilla», attraverserà la città dal cimitero Monumentale fino allo stadio di San Siro. Oltre sette chilometri di percorso sotterraneo, intervallato da dieci stazioni, si vanno ad aggiungere alla prima tratta, quella un po' più breve che collega Bignami a Zara, già operativa dal 10 febbraio scorso. Altre due stazioni di congiunzione, Isola e Garibaldi, apriranno a dicembre di quest'anno: è il tassello finale alla prima parte del tracciato, lunga in tutto cinque chilometri e mezzo con nove fermate.
Ci vorrà ancora un po' di tempo, invece, prima che questa seconda parte della linea leggera (che funziona con un sistema «Uto», Unattended Train Operation, cioè con treni senza conducente, dove scambi e frenate sono guidati in automatico) venga aperta e resa fruibile per il pubblico. Succederà attraverso fasi successive: cinque stazioni dovrebbero aprire in tempo per l'Expo, tra aprile e maggio del 2015. Per quelle di Domodossola, Lotto e San Siro Harar-Dessié non dovrebbero esserci problemi. In forse, sempre per la stessa data, ci sono anche le fermate di piazzale Segesta e San Siro Trotter. Bisognerà invece aspettare fino all'autunno del 2015, probabilmente nel mese di ottobre, per le altre cinque, quelle di Monumentale, Cenisio, Gerusalemme, Tre Torri e Portello. Già per questa estate, però, l'evoluzione del quartiere di Citylife - dove oggi sono sbucate le due talpe e dove sorgerà la stazione Tre Torri - sarà palpabile. Cominceranno a entrare i primi inquilini negli appartamenti nel gruppo di palazzi da dodici piani (più il terrazzo) progettato da Daniel Libeskind, così come saranno in via di completamento le residenze di Zaha Hadid. Poi, sarà la volta delle attese torri firmate dalle «archistar»: quella di Hadid, di cui per ora si vede lo scavo, sarà alta 170 metri, mentre quella di Arata Isozaki, che ospiterà le Generali, arriverà a 202 metri. Nel frattempo la piazza su cui queste costruzioni verticali e modernissime si innalzeranno sarà stata pavimentata e abbellita dal verde.

«Quando anche il Vigorelli sarà pronto, il quartiere sarà molto vivo», ha detto Claudio Artusi, amministratore delegato di CityLife. Che lancia un invito a Palazzo Marino: «Cominciamo a pensare al nome da dare alla piazza».

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