Tokyo Ballet alla Scala con creazioni di Béjart

Compagnia giapponese in scena da domani Sabato e domenica lo spettacolo «The Kabuki»

Tokyo Ballet alla Scala con creazioni di Béjart

Dall'11 a 14 luglio, la Scala ospita il Tokyo Ballet, in Europa per una tournée che approda a Milano, dopo le tappe italiane di Caracalla, Nervi e le performance in Polonia e Austria. La compagnia giapponese è depositaria di tanti capolavori di una leggenda della coreografia come Maurice Béjart. Alla Scala - nelle serate di sabato e domenica - presenta un lavoro iconico dell'ente, creazione che Béjart cucì proprio su misura del Tokyo Ballet: «The Kabuki». «Kabuki, come genere, basta a se stesso», raccontava il coreografo che considerava quest'antica forma «un perfetto impero dei segni, cerimonia di festa dove il mito si ricongiunge al quotidiano». Rispettoso della tradizione, Béjart riuscì a forgiare un lavoro che fa dialogare il glorioso passato del kabuki con il Giappone di fine Novecento, con tanto di immagini ispirate al paesaggio urbano di Tokyo. Nel primo dei due programmi scaligeri, quindi quello di giovedì e venerdì, vengono invece presentati tre classici come «Serenade» di Balanchine, «Le Sacre du printemps» di Béjart e «Dreamtime» di Kylián che reinterpretò la danza aborigena australiana su una colonna sonora firmata dal giapponese Takemitsu.

Nella buca d'orchestra il complesso dell'Accademia della Scala in questi giorni di luglio particolarmente attiva, è impegnata nel dittico «Gianni Schicchi» e «Prima la musica poi le parole». I complessi della Sala sono infatti in partenza per il Festival finlandese di Savonlinna dove esportano i «Masnadieri» appena visti a Milano. Il Tokyo Ballet festeggia i 55 anni dalla fondazione. Nasceva infatti nel 1964. Era il periodo in cui il Paese veniva spinto ad assimilare nuove culture e sistemi di vita, osservato a vista dagli Stati Uniti d'America.

Proprio in tale contesto nasceva il Balletto di Tokyo, pensato per dare voce alla danza occidentale. E poiché la danza fa correre la mente dritta a Francia e Russia, nel 1966, raccoglieva l'invito dell'Urss a esibirsi a Mosca, San Pietroburgo e Kazan. Un viaggio epocale considerati gli anni da cortina di ferro.

La Scala e il Giappone hanno una lunga tradizione di scambi culturali, le trasferte della Scala sono un caposaldo della presenza internazionale. Tutto iniziò nel 1981. L'asse Milano-Tokyo si rafforzerà nel tour 2020, con «Traviata» diretta da Zubin Mehta e «Tosca» da Riccardo Chailly.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica