Tornano bar e ristoranti: "La domenica è persa ma il giallo dà speranza"

Malumori per lo slittamento del cambio di colore. Fontana: "Però risultato importante"

Tornano bar e ristoranti: "La domenica è persa ma il giallo dà speranza"

Fra speranza e delusione, domani si riparte. Con la zona gialla decisa venerdì, tornano bar e ristoranti, anche se fra mille vincoli. Ed è un ritorno che oggettivamente fa ben sperare, dal punto di vista economico e soprattutto psicologico. Tre aspetti positivi vede Lino Stoppani, presidente di Fipe, la federazione italiana dei pubblici esercizi: «Il primo - spiega - è di natura economica. È chiaro che non è la soluzione ai nostri problemi ma ci consente di fare il nostro mestiere per tamponare per lo meno i bilanci disastrati degli ultimi mesi». Altro dato positivo è legato all'andamento dell'epidemia. «Se andiamo verso un miglioramento della situazione nel Paese - osserva Stoppani - significa che la malattia è sotto controllo e questo genera comunque ottimismo». Infine l'aspetto psicologico: «Questa decisione dà serenità agli operatori che non vedevano prospettive e che subiscono l'ingeneroso atteggiamento di essere considerati fonte di diffusione del contagio».

La delusione però, come detto non manca. Ed è dovuta all'inedito slittamento della zona gialla dalla domenica - consueto giorno di entrata in vigore delle misure - al lunedì. Di «un week-end un po' sprecato» parla Andrea Painini, presidente di Confesercenti Milano, Monza Brianza, Lodi e Pavia. Bene il giallo, insomma, male i tempi decisi a Roma: «Una buona notizia, che lascia però l'amaro in bocca» dice. «Ci speravamo molto, ma è una gioia a metà».

«I nostri esercenti hanno perso un'altra giornata di lavoro» si rammarica il neo assessore lombardo allo Sviluppo economico Guido Guidesi, leghista di Codogno, sottosegretario alla presidenza del Consiglio al tempo del governo gialloverde, oggi alfiere dell'alleanza fra la Regione e il mondo degli imprenditori, dei lavoratori autonomi e delle partite Iva.

Lo stesso governatore Attilio Fontana, d'altra parte, una volta incassata la zona gialla non ha fatto mistero di considerare sbagliato lo slittamento. «Tornare lunedì in zona gialla è un risultato importante e soprattutto meritato -ha detto - anche se, francamente, continuo a non capire perché il provvedimento non sia stato reso operativo da domenica».

L'irritazione di Fontana è ovviamente condivisa dal centrodestra e dai componenti della maggioranza al Pirellone. «Assurdo far partire la zona gialla da lunedì e non da domenica - ha detto il presidente della commissione Attività produttive Gianmarco Senna - Come ha evidenziato Confcommercio, tenere in arancione anche domenica significa dare un altro colpo alle attività economiche già stremate, che con il passaggio in giallo e relative riaperture avrebbero potuto avere una boccata d'ossigeno fondamentale». «In questo periodo - ha aggiunto - anche una sola giornata di weekend può fare la differenza e, soprattutto, sarebbe stato un atto dovuto nei confronti della Lombardia, che ha scontato una settimana in zona rossa per colpa degli errori commessi a Roma e che il governo Conte, vergognosamente, non vuole ancora ammettere».

E in effetti Confcommercio ha protestato: «Non riusciamo a capire perché facciano partire la zona gialla da lunedì - ha detto Marco Barbieri, segretario generale di Milano, Monza e Brianza - Così è un ulteriore danno. L'attività di pubblico esercizio permette di lavorare di domenica, quando magari le famiglie sono più propense ad andare al ristorante a pranzo. Noi auspicavamo tutti che si aprisse di domenica».

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