Un'emorragia di posti di lavoro nel settore auto. È il rischio paventato nel caso in cui dovesse andare avanti la ricetta assolutista e rigida in tema di auto ed emissioni «sostenibili».
«Solo in Lombardia si rischia di perdere 20mila posti di lavoro e questo non possiamo permettercelo perché senza la Lombardia si ferma il Paese» è l'allarme dell'assessore regionale allo Sviluppo economico Guido Guidesi (nella foto) a proposito delle ultime posizioni del Comitato interministeriale per la transizione ecologica (Cite) sulla transizione tecnologica della filiera automotive, che ha indicato nel 2035 il temine per la vendita di auto con motore a combustione.
Il tema non è certo nuovo per Guidesi, che da mesi insiste su un approccio non estremistico, che tenga conto anche della sostenibilità sociale delle misure. «La preoccupazione degli imprenditori dell'automotive, espressa con forza da Confindustria Nord - ha aggiunto l'assessore - è la nostra preoccupazione. Come Regione non mettiamo in discussione gli obiettivi della transizione ecologica, ma non condividiamo come arrivare a questi obiettivi. Serve neutralità tecnologica per raggiungere quei traguardi. Si dia modo alle imprese della filiera automotive di poter utilizzare, attraverso la neutralità tecnologica, il proprio ingegno, la ricerca e l'innovazione al fine di raggiungere gli obiettivi di sostenibilità ambientale quanto prima tutelando aziende e occupazione. Il futuro delle nuove generazioni si lega alla tutela dell'ambiente se accompagnata dalla tutela del lavoro; senza lavoro non c'è futuro».
«Imporre un'unica strada ad un'intera filiera è limitativo sia rispetto ai processi di innovazione sia nella ricerca, e inoltre si limita la libera concorrenza - ha spiegato l'assessore, esponente della Lega - Non è detto che nel 2035 l'impatto zero sull'ambiente sarà determinato solo ed esclusivamente dalle auto elettriche per cui
è giusto perseguire gli obiettivi di sostenibilità tutelando però aziende ed occupazione attraverso la neutralità tecnologica. Siamo pronti - ha concluso Guidesi - a raccogliere la sfida se le regole ce lo consentiranno».
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