Valentina Marchei ha il cuore che pattina. Scivola sul ghiaccio. Emoziona. Colora, riluce. E' una ragazza che vive fra Milano, Sesto e Detroit. Più Michigan che Lombardia. Più Europa che America, poi, quando si tratta di concedersi agli applausi. Che sono arrivati, copiosi, soprattutto per le sue performance nell'ultimo evento internazionale di fine gennaio: gli Europei alla Dom Sportova di Zagabria, che le sono valsi il quarto posto (vittoria di Carolina Kostner).
Valentina Marchei più che vivere, qui o là, pattina. E per pagarsi sport e studi universitari (frequenta scienze motorie), fa la baby sitter. Made in USA. Ovvero si divide fra la sua famiglia di Sesto e una seconda di Detroit: dove abita con la sua allenatrice Britta Ottoboni, un'italo-americana, amica-mamma. Con lei sogna di raggiungere l'Olimpo. Sfiorato più volte (la partecipazione ai Giochi è una selezione proibitiva per il nostro pattinaggio azzurro). Valentina Marchei pattina e cresce come una ragazza speciale, ostinata, determinata, rinfrancata da tante esperienze e anche qualche lacrima. Ma sempre una ragazza. Resa forte dai sacrifici, che nel pattinaggio sono molti, duri, lunghi. E dagli infortuni cui porre rimedio e ricominciare da zero. E' accaduto già tre volte almeno (e sono tante): 2005, 2006, 2011
Valentina segno zodiacale gemelli, per chi s'intende di astrologia, potrebbe significare ed è così: dolcezza e fantasia da una parte, determinazione e introspezione dall'altra. Se metti le due cose in equilibrio, magari su un pattino solo, è un triplo Axel che ti proietta nel cielo olimpico. Per agguantare la performance come poche sanno fare «Sì, è un bel periodo ti confida l'azzurra l'Europeo mi ha elettrizzata. Non tanto per il risultato che comunque c'è. Quanto perché sono riuscita a gareggiare ad alto livello, a tenere il passo delle migliori e questa è la migliore iniezione di fiducia che mi potesse capitare».
Valentina e la grinta: «Non sono una brava a difendere, sono una che ama attaccare. Se sono giù dal podio posso solo andare a prendermelo il mio posto al vertice. Ed è quello che farò. L'atteggiamento lo sto allenando giorno dopo giorno: a Zagabria, al momento decisivo della mia prova, ho voluto aggiungere una difficoltà ed è riuscita! E' il colpo del 200 per 200. Ho scoperto anche che stare lì fra le migliori mi piace».
Valentina te la immagini che fa le prove allo specchio coi suoi pattini spaziali «Quelli disegnati per me da Stefano del negozio di Sesto e realizzati dalla GSM. E' lui che li ha creati con i diamanti swarovski. Si diverte a dare un tocco in più». E per venire a cose più spirituali: la tensione da gestire fra una prova e l'altra: «A Zagabria è stato magico tutto anche quello scambio di poche parole, di complicità, con Carolina Kostner. Da una parte volevo andare a vedere le gare. Dall'altra temevo di perdere la concentrazione per la mia ultima prova. Mi sono confrontata con lei e poi sono stata tutto il giorno in hotel. Ci siamo trovate quasi per caso a dividere un pranzetto insieme e Carolina ad un certo punto vedendomi concentrata mi ha detto: benvenuta in questo mondo, that's a life». Che tradotto da lei significa: benvenuta sulla luna. O fra le stelle se vi pare. Sul ghiaccio.
Benvenuta a Valentina Marchei, 27 anni da Sesto San Giovanni, un padre totalmente e mediaticamente «runner» (Marco è il direttore di Runner's World Italia), un sogno che si chiama Olimpiade. Un sacco di italiani che tifano per lei, nei vari palazzetti europei. O all'Agorà di Milano, dove ha vinto il primo campionato da senior, dove l'attendono sempre. Un sogno che di tanto in tanto scivola con il suo talento sul ghiaccio del Sesto Ice Skate «dove mi alleno forte e quando incontro le piccoline che mi guardano a bocca aperta, che mi chiedono consigli, è un piacere vero».
Benvenuta Valentina, pronta a far brillare i suoi pattini per agguantare quella qualificazione olimpica: «La vecchia Vale l'ho lasciata a Zagabria, da quegli Europei ricomincio». Una dichiarazione di guerra. Vuole il podio Valentina. Vuole brillare fra le stelle.
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