Voti a valanga per i lombardi: solo la Fontana vola altissima

Voti a valanga per i lombardi: solo la Fontana vola altissima

Due cadute, tre medaglie. Arianna Fontana è rimbalzata sul ghiaccio per la terza volta nei 1000 metri, ma la quarta medaglia nello short track non è arrivata. Bando agli scherzi, perché la 23enne valtellinese ha incantato Sochi e se l'oro le è sfuggito nei 500 metri lo deve solo alla straordinaria prestazione di una ordinaria atleta cinese, Li Jianrou. Ma la biondina di casa nostra meglio di così non poteva fare. Certo, con l'oro al collo, un bel 10 in pagella non glielo toglieva nessuno, ma ora deve guardare avanti, all'appuntamento in Corea nel 2018 dove il podio più alto è alla sua portata.
Con un «ma», però perché Arianna, che in maggio sposerà il compagno di nazionale Anthony Lobello, ha già messo le carte in tavola: «Sono davvero contenta e ora deciderò cosa fare. Fondamentale la conferma dell'attuale staff tecnico». Poche parole, idee chiare, ma la Federsci è avvisata sia che al vertice nelle prossime elezioni di aprile ci sia l'ex fondista Manuela di Centa o il presidente piemontese Pietro Marocco (l'attuale numero uno Flavio Roda ha già le valige pronte).
È stato il treno della Valtellina a tenere alto il blasone della Lombardia perché Lucia Peretti, Martina Valcepina ed Elena Viviani, tutte e tre di Sondalo, hanno coadiuvato Arianna al meglio nella staffetta e ora si aspettano dalle istituzioni un nuovo palazzetto a Bormio. Bene nello sci alpino anche la bresciana Daniela Merighetti e la bergamasca Nadia Fanchini che rispettivamente in discesa e in gigante hanno sfiorato il podio, mettendosial collo la maledetta medaglia di legno. Un battito di ciglia, 17 centesimi per la Merighetti (che scierà ancora per una stagione dopo i propositi di ritiro) e 11 per la più giovane delle sorelle Fanchini (che ha comunque ottenuto il miglior risultato della carriera in gigante) le ha duramente penalizzate perché nell'albo d'oro delle Olimpiadi contano solo le prime tre.
Pollice verso invece per Elena Fanchini e Roberto Nani, malgrado il sondalese abbia dimostrato una sciata moderna in slalom e anche coraggio e delusione enorme per Federica Brignone, appena sufficiente in combinata e subito fuori nel gigante. La 23enne milanese, considerata la stella delle nostre sciatrici, classe pura e tanti buoni consigli da mamma Ninna Quario, doveva aver la testa altrove, più che a Sochi.
Nel pattinaggio ottima la milanese Valentina Marchei, undicesima, ma ammirata per bellezza e sensualità e la coppia Anna Cappellini-Luca Lanotte, oro europeo, vicinissimi al loro punteggio record e un sesto posto sul Mar Nero che fa ben sperare per il futuro.

Medaglia al merito per la 18enne bergamasca Michela Moioli nello snowboard, prima olimpiade, subito in finale, ma il rovinoso contatto con la bulgara Jekova le è costato la caduta, il 6° posto e soprattutto la rottura dei legamenti crociati del ginocchio destro. Diagnosi: 5 mesi, la rivedremo nella prossima stagione. E gli altri lombardi, direte voi? Comparse e niente più.

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