Weekend narrativo con le performance di Timi, Bignardi e lo chef La Mantia

Antonio Bozzo

Tutti lo chiamano Salone del Libro, pensando alla kermesse di Torino o al Salone del Mobile. Altri faranno il bilancio della prima edizione di Tempo di Libri, che termina oggi nei padiglioni di Rho. Chi scrive racconta la giornata di ieri tra gli stand. C'era molta gente, con sollievo degli organizzatori. «Leggere crea indipendenza», dice una scritta su borse di juta. Via alla passeggiata, cominciando dagli stand Mondadori e Rizzoli, Feltrinelli, gruppo Gems, Hoepli, Giunti, Einaudi. Ma se una voce inconfondibile arriva dalla Sala Verdana, seguita da risate, bisogna andare a vedere. Ecco Filippo Timi nella lettura-performance di «Shining», di Stephen King. Ottima idea per i 40 anni del romanzo e i 70 dell'autore. Spettatrici in deliquio mormorano: «Filippo è bello come un Dio». Ma la lettura è noiosa e il cronista trasloca. Ficca il naso in un'altra sala, attratto dall'esile figura di Daria Bignardi: partecipa a un dibattito specialistico sugli editor, con folla in stile Saviano o Volo. È l'ora di pranzo, ecco l'oste La Mantia: presenta «Girotondo in cucina» dell'Editrice Vaticana.

Verso lo stand dei libri più piccoli del mondo - la Bibbia in tre centimetri - ecco un topo che dà lezioni di giornalismo ai bambini: è Geronimo Stilton. Notizie dal giallista Carlo Lucarelli, che parla del suo mestiere. Dice: «I lettori ci fanno le pulci per ogni minimo errore. Una signora mi diede del cialtrone, sbagliai di poco la posizione degli italiani sul Carso nella grande guerra». Poi racconta di Simenon: «Si fece scrivere una lettera da Maigret, per rimproverarsi le imprecisioni dei suoi libri». Non si frequenta la kermesse senza comprare libri: «Il monumentale di Milano» della Jaca Book; un Bufalino sul matrimonio preso nello stand Libraccio; il discusso «Bruciare tutto» di Walter Siti. Luis Sepúlveda parla di favole con Pietro Cheli, va data un'occhiata. I paninetti della sala stampa sono finiti, c'è coda per la pizza all'esterno. Nello stand Bonelli il disegnatore Fabio Civitella gli albi di Tex. In programma 100 incontri, senza contare quelli in città, alla sera. Da perdere la testa. Riuscirà il bibliomane a sentire Mauro Corona, Francesco Piccolo, Michele Mari, Chiara Valerio, Paolo Nori? Non riuscirà.

Un successo la prima edizione? «L'anno prossimo», è la convinzione di Daniela Poli, dell'associazione editori, «lo sarà. Questo è un numero zero, siamo soddisfatti». La folla di ieri, oggi sarà ancora più folta, fa ben sperare.

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