Zubin e Martha: un'apertura da star

Oggi festival al via con la Filarmonica di Israele: dirige Mehta. Al piano la Argerich

Piera Anna Franini

Zubin Mehta sul podio dell'Orchestra Filarmonica di Israele e la divina Martha Argerich al pianoforte. Con questi assi - oggi nel Teatro alla Scala - si apre la XIII edizione del Festival MiTo. Da qui al 19 settembre, fra Milano e Torino si assisterà a 128 concerti di cui 7 prime assolute, 3 prime europee, incluso «Perpetulum» di Philip Glass commissionato dal festival, e 13 prime italiane. A Milano sono in arrivo Yuri Temirkanov con l'Orchestra Filarmonica di San Pietroburgo, Marin Alsop e l'Orchestra del Regio di Torino, Myung-Whun Chung e la Filarmonica della Scala. Tra i solisti le sorelle Labèque, Alexander Romanovsky, Olli Mustonen, Giovanni Sollima, Mario Brunello, Alessandro Taverna. Si attivano varie sale da concerto e teatri della città, dal Conservatorio al Piccolo, Edi, Studio Melato, Teatro della Cooperativa, Auditorium della Verdi, Spazio Teatro 89, Arcimboldi, Filodrammatici, Dal Verme, una manciata di chiese.

Per questo debutto di Festival, si è puntato su due artisti dalla carriera incredibile, entrambi ottantenni, classe 1941 Argerich, classe 1936 Zubin Mehta. Lei argentina, tanto estrosa quanto generosa, donna di slanci, imprevedibile, sciamano della tastiera. Suona con un'intensità che rapisce. Mehta, indiano, di religione parsi ma con studi in scuole gesuitiche, un vulcano sempre in attività fatti salvi gli ultimi due anni vissuti sconfiggendo una malattia. D'una gentilezza arguta, ha condotto le più grandi orchestre del mondo, con lunghe permanenze a Los Angeles, dove risiede, New York, Monaco, Tel Aviv. E Firenze dove l'addio al teatro cittadino da parte del collega Fabio Luisi ha fatto sì che si tornasse a bussare alla porta di Mehta che ha messo a disposizione del Maggio Musicale Fiorentino un bel po' di date onorando il ruolo di «direttore emerito». Lo vedremo, così, sempre più spesso a Firenze, e a maggior ragione ora che il nuovo sovrintendente (dopo il dimissionario Cristiano Chiarot) sarà Alexander Pereira.

Argerich e Mehta, artisti dal profilo basso a dispetto delle vette raggiunte, rinnovano la collaborazione eseguendo il Secondo concerto di Beethoven. La Israel Philharmonic (IPO) proseguirà la serata con la Sinfonia Fantastica di Hector Berlioz. Compie mezzo secolo il sodalizio Mehta & IPO. Nel 1969 Zubin Mehta diventava consigliere della formazione, nel 1977 direttore musicale e dal 1981 la nomina è a vita. Quella di Milano è una tappa del tour europeo che si spinge fino oltre la metà di settembre.

Riavremo Mehta alla Scala dal marzo 2020 per concerti sinfonici e tre produzioni d'opera (Un Ballo in Maschera, Traviata e Nono/Schoenberg) . Il prossimo appuntamento con Argerich è il 9 dicembre, alle Serate Musicali.

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