Al via la missione delle imprese italiane: a Mosca oltre 500 aziende a caccia di affari

nostro inviato a Mosca

I Barbaro, famiglia di armatori palermitani, da soli hanno ottenuto un finanziamento di 80 milioni per ampliare la propria flotta di navi da petrolio in Russia. Supereranno, tra poco, la dozzina. La Sawfood ha ottenuto un finanziamento di importo simile per costruire nel Nord Ovest della Russia impianti produttivi per la lavorazione del legno. Quaranta milioni è invece il finanziamento della Marazzi, il gruppo italiano leader mondiale nel settore delle piastrelle. In totale a cavallo tra il 2008 e quest'anno l'impegno della sola Banca Intesa a favore di aziende italiane che investono in Russia è pari a circa 200 milioni.
Cifre rese note in occasione del mega-forum economico Italia-Russia. Si tratta, ha detto Emma Marcegaglia, presidente della Confindustria, «della più grande missione di sistema mai fatta. Con più di mille persone, 500 imprese circa seimila incontri business to business». E oggi è la volta degli accordi tra Enel, Eni e il gigante dell'energia Gazprom per il riacquisto delle quote di Gazprom Neft. Sono già annunciate intese realizzate da Maire Tecnimont ed Alenia Aeronautica, tra i big dell'impresa italiana, mentre il ministro dello sviluppo economico Claudio Scajola ha anticipato che Italia e Federazione Russa stanno pensando di aumentare la capacità di South Stream il gasdotto in costruzione da Gazprom ed Eni.
Speriamo - ha detto Gaetano Miccichè di Banca Intesa - che presto smettano di soffrire sia le imprese russe che quelle italiane. Le aziende del nostro paese hanno tutte le possibilità per sfruttare la crisi e conquistare nuove quote di mercato in paesi come la Russia». Miccichè ha poi ricordato che Intesa Sanpaolo è presente in Russia «dal 1973, accompagnando tanti operatori italiani qui a Mosca. L'interscambio tra i due paesi è pari a 36 miliardi di euro e la nostra banca ne gestisce il 40%». La Russia è il più importante partner commerciale del nostro Paese al di fuori di Unione Europea e Stati Uniti.
Il management di Intesa non sembra preoccupato per l'esposizione nel centro-est europa, le cui economie stanno subendo un repentino rallentamento. Gli impieghi verso questa area sono pari a 28 miliardi di euro, pari a circa il 7% del totale degli impieghi della banca. Circa il 78% è inoltre già coperto dalle riserve in bilancio.

Per Omar Lodesani, responsabile area Csi Banche estere di Intesa, la Kmb (banca controllata in Russia) ha fatto segnare un andamento piatto, rispetto all'anno scorso, degli impieghi. Un buon dato di tenuta complessiva se confrontato con la crescita dei primi due mesi del 2008 che si aggirava su un 60 per cento.

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